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giovedì 31 marzo 2022

Cover Reveal: Teach me (serie completa) di Margherita Fray





Titolo: Teach Me – La serie completa
Autore: Margherita Fray
Casa editrice: Royal Books Edizioni
Genere: contemporary romance/young adult
Data di pubblicazione: 13/04/2022 digitale – successivamente in formato cartaceo
Prezzo: € 5,99 digitale - € 20 cartaceo
La serie si compone di 3 volumi + 2 novelle
 (“Teach me”, “Just a crush”, “Last chapter” + “Quickie” e “Sometimes”)



Trama: 


Morgan Williams è una liceale brillante e appassionata, ma rimane scioccata quando a lezione di Letteratura Inglese, al posto della professoressa preferita, Mrs. Tutcher, vede arrivare un nuovo insegnante.
Lui è sicuramente sexy e attraente, Morgan può accettare che sia anche intelligente, ma non può certo ammettere di nutrire simpatia per uno che dovrebbe fare il modello, non il sostituto della sua adorata e adorabile professoressa.
E non importa se Cameron Wilde ha gli occhi più azzurri che Morgan abbia mai visto o se conosce le opere di Shakespeare a memoria, rivelandosi anche più capace di quanto lei si aspettasse. Non può accettarlo, perché il professor Wilde è molto simile al suo uomo ideale e lei non è certo una di quelle sciocche ragazzine che si innamorano di un insegnate.
E mentre le loro vicissitudini si intrecciano, anche le vite di Michelle e Alex si incontrano e scontrano nel gioco del destino.
Esiste davvero l’età giusta per l’amore? È possibile davvero scegliere chi amare?
“Teach Me – La serie completa” è la riedizione, con nuovo editing, in volume unico dei romanzi “Teach Me”, “Just a Crush”, “Last Chapter” e delle novelle “Quickie” e “Sometimes”.

Cover Reveal: Unfaithful di Claudia Melandri

 



TITOLO: Unfaithful
SERIE: The Gargoyle Chronicles
AUTORE: Claudia Melandri
GENERE: Paranormal fantasy
EDIZIONE: Self publishing
DATA DI USCITA: 21 aprile 2022
PAGINE: 314
EBOOK: € 2.99
CARTACEO: € 12,90




Tornano i fantastici gargoyles di Claudia Melandri, un sesto libro che si presenta come l'ennesima meravigliosa avventura. 
Siete pronti?
Io non vedo l'ora.



Trama:


Hari sa che non lo potrebbe mai tradire, tuttavia, le cose a Calya sono sfuggite di mano. 

Mentre Redek cerca di entrare nelle grazie della dolce creatura e conquistare quella Città che lo ha rinnegato per sempre, Calya è capace di risvegliare in lui sensazioni sopite da tempo.
Eppure, lei continua ad amare il dio bianco ma… per quanto tempo ancora?
Fino a quando l’amore vincerà su tutto?

Sullo sfondo di una guerra tra guerrieri e rapiti, Calya deve fare una scelta: gli interessi della famiglia o il cuore che, in quanto Gargoyle, deve mettere da parte per arrivare all’obiettivo finale. 
Amare o non amare mai. 
Lottare o arrendersi davanti alla realtà. 
Un triangolo che la porterà con Hari e Redek ad una sola e unica decisione, quella che durerà una vita intera.



Un sesto libro che vi farà continuare il viaggio attraverso l’occhio umano e Gargoyles, un percorso ricco di avventure, mondi lontani e amori impossibili

Segnalazione: "Io sarò il tuo porto" di Salvatore Improta






 TITOLO: Io sarò il tuo porto

AUTORE: Salvatore Improta

EDITORE: Words Edizioni

GENERE: Narrativa storica 

FORMATO: Ebook (2,99, offerta lancio 2,69) - Cartaceo (15,90)



RELEASE DATE: 30.03.2022


DISPONIBILE SU AMAZON E CON KINDLE UNLIMITED

A BREVE IN TUTTE LE LIBRERIE






Ti rivedo a Vigliena, con il sole negli occhi. Sei rimasta uguale. Nemmeno il tempo è riuscito a

prendersi l’amore e a cambiarci.



Cos’è la guerra per un popolo, per chi si alza al mattino e non sa se arriverà a sera? Cosa sono le giornate scandite dal suono della sirena che annuncia bombe, annuncia morte? Com’è scappare per le strade e, allo stesso tempo, essere capace di riempirsi gli occhi della luce del sole, dell’azzurro del mare, essere ancora accarezzati dal vento della speranza che riesce, anche se di poco, ad abbattere la rassegnazione?


“Io sarò il tuo porto” racconta la storia di ragazzi semplici, ragazzi del popolo costretti a rinunciare all’infanzia, che pure spettava loro di diritto, e a diventare adulti. Racconta, in un certo senso, l’essere visceralmente attaccato alla propria terra, amarla nonostante tutto, a dispetto di quel poco che è in grado di dare in cambio. 


Lo scenario è quello della Seconda Guerra Mondiale, che Salvatore Improta ci racconta da un’angolazione diversa da quella prettamente storico-militare: ci narra delle vie di Napoli, di Salerno, di quei luoghi che hanno accolto e visto passare il cambiamento, la salvezza, e a volte ne sono rimasti devastati. Sacrifici necessari, fatti di legami persi e ritrovati, amicizie di cui l’eco resta indelebile nel tempo, di povertà e di dignità. 


Un romanzo dolorosamente attuale, che ci lascia osservare da un punto di vista nuovo cose che vorremmo fossero passato, ma che, inesorabilmente, tornano a essere presente. 


TRAMA


San Giovanni a Teduccio, est di Napoli. Un posto che, da sempre, non è città e nemmeno periferia. Attaccato al porto, alle pendici del Vesuvio e bagnato dal mare di Vigliena. La guerra, però, non bada a queste piccolezze e dove c’è una fabbrica, dove c’è un porto, dove passa una linea ferroviaria, ci sono obiettivi da distruggere. Le bombe angloamericane cadono sulla Napoli del 1942, mentre Antonio, Ciro e Maddalena - tre ragazzi del posto - cercano di resistere agli eventi che ormai fanno parte della quotidianità. La scuola è ferma, il lavoro manca: scene attuali, specchio crudo e reale di quartieri che ancora oggi sembrano abbandonati alla loro sorte. La loro vita è vissuta nei giorni a cavallo tra la fine del regime e l’armistizio, rallenta e accelera al ritmo dettato dalle sirene che annunciano gli attacchi. Amore e amicizia, il dolore della disperazione e la resistenza tra le strade della città. E la speranza, infine. Ma cosa sarà rimasto di quei ragazzi che davanti al mare di Napoli si emozionavano, sognando a occhi aperti?

Con uno stile che strizza l’occhio ai film d’epoca e la colonna sonora di Pino Daniele e James Senese, Salvatore Improta ci racconta con vivida lucidità uno spaccato della storia d’Italia, ma soprattutto di una Napoli, bella e forte, sventrata dalle bombe, ma mai perduta. La forza di un popolo ci arriva attraverso le parole di chi quei giorni li ha realmente vissuti, di testimonianze lucide ma che forniscono un punto di vista nuovo e originale. Una fotografia con ingrandimento sulla città, che mostra i dettagli di quelle anime che, ancora oggi, sono influenzate dalla storia che impregna ogni pietra, ogni metro di strada di una città unica al mondo.





BIOGRAFIA AUTORE: 


Salvatore Improta nasce a Napoli nel 1979 e si trasferisce a Bologna nel 2001. Nel 2002 apre un blog sul quale pubblica racconti alcuni dei quali selezionati in raccolte di autori emergenti. Nel 2017 vince due importanti contest nazionali di scrittura: Coop For Word con Metrò on the book pubblicato nella raccolta Cado come neve (ed. Fernandel) e sul Resto del Carlino di sabato 16/09/17 e Scriba Festival della Bottega Finzioni (Carlo Lucarelli) con il racconto Dove devo firmare. È pubblicato nella rivista PostScripta (ed. Atlantide) con il racconto È arrivata primavera; nella raccolta Sette son le note (ed. Alcheringa) con il racconto All you need is love but you don’t know. Nel 2018 viene pubblicato in ebook il suo libro d’esordio Brucia (ed. Geekoeditor). Nello stesso anno si classifica tra i vincitori del premio nazionale “Tuttiscrittori” con il racconto Caterina. Nel 2019 il racconto Il primo di una lunga storia è pubblicato nella raccolta, Mille e una storia. Nel 2020 partecipa al contest “Dalla finestra” organizzato da Giulia Ortuso, con il racconto Musica in collaborazione con l’artista e grafica Alessandra Loreti, rientrando tra i selezionati per la pubblicazione del libro “Dalla finestra”.



ESTRATTI


1. «Torneremo a guardare il cielo, il mare, torneremo a correre; la vita... tornerà la vita e

impareremo a non aver paura o forse solo a non averne troppa. E io sarò il tuo porto se tu lo

vorrai.»


2. Delle volte penso a come sarebbe stata la vita senza questa guerra, magari non ci saremmo mai

incontrati e questo sarebbe stato il male più grande. Ma forse, come credo, il destino usa

qualsiasi strada per raggiungere i suoi scopi e ci saremmo incontrati lo stesso.


3. Mi piace la tua voce. Basta parlare di me. Basta confusione. Voglio perdermi nella tua lingua

contaminata dalla storia di Napoli. Voglio diventare orecchio e non perdere nemmeno una

vibrazione di quanto esce dalla tua bocca.



4. Delle volte però mi capita di essere contento. E non me ne vergogno. Sono contento di

quest’aria strana; forse perché sento che dietro all’angolo ci sta la felicità che ci aspetta.

Dobbiamo solo avere il coraggio di andare a prenderla.





SULLA CASA EDITRICE:


Words Edizioni è una casa editrice che pubblica libri di diversi generi: romance, fantasy, thriller, narrativa, storici, libri per ragazzi. E lo fa nel modo più semplice possibile: ridando nuovamente importanza e spazio alla Parola, strumento che lega ogni libro al suo lettore, attraverso un lavoro accurato e di qualità sui testi e le immagini.


La Parola è il motore della nostra vita sociale ma è anche l’anima profonda di ogni romanzo, Leggere è un atto tanto comune quanto rivoluzionario. Perché un libro è spesso fonte di cambiamento, di ispirazione. Non si è mai gli stessi quando voltiamo l’ultima pagina di un testo. Per questo servono buone letture. Noi della Words Edizioni non ci accontentiamo di pubblicare libri. Vogliamo proporvi buoni libri. Vogliamo donarvi emozioni.


LINK AL SITO WEB: https://www.wordsedizioni.it




Cover Reveal: Oggi o allora di Sabrina Boccia




Titolo: Oggi o allora

Autore: Sabrina Boccia 

Editore: Self 

Genere: New adult 

Pov: 1 persona alternato

Prezzo ebook: € 2.99

Prezzo cartaceo: € 12.99

Data pubblicazione: 4 aprile

Pagine: 400

Serie: sì

Autoconclusivo: no



Sinossi:



Dicono che nella vita esistano due grandi amori. 

Uno dolce ed eterno. 

L’altro che cattura e ossessiona. Ci sono segreti che condannano, ma destini che si legano indissolubilmente, proprio come è successo a me. 

Sono Resia e vivo incastrata in un passato che mette in discussione tutto il mio presente compreso il futuro. Ardo tra due fuochi, bruciando tra tradimenti e bugie. Non sarà semplice fare i conti col passato, ma è necessario affrontare ogni cosa per dare un nuovo senso a tutto.





Estratto:



Nel mio passato burrascoso ha sempre regnato solo Lucifero, è lui che ha condotto il gioco, impedendomi di partecipare ad altre competizioni. 

Mattia è il passato che convive col presente. L’onda che arretra e si infrange sulla riva. Il tramonto che risplende in una nuova illuminante l’alba. 

È qualcosa che per me esisterà sempre e non potrà mai mutare.

Francesco vorrebbe spodestarlo, ma dare scacco matto al re, con una regina agguerrita nel difenderlo, si rivela controproducente. 

 




Biografia:



Mi chiamo Sabrina, ho trent’anni e abito a San Giuseppe Vesuviano, un paese alle pendici del Vesuvio.

Sono avvocato e presto lavorerò per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. 

Ho sempre amato i bambini e ho scelto di lavorare con loro, facendo animazione per ben dieci anni. 

Altre due passioni hanno caratterizzato la mia vita: lo sport e la musica. Ho praticato pallavolo per anni e suono il pianoforte. Ho dato tutti gli esami in Conservatorio, mi manca solo la tesi.

Ho una famiglia numerosa, due sorelle sposate, un fratello e due nipoti che adoro. I miei genitori sono il mio porto sicuro, ma l’intera mia famiglia è il mio approdo.

Credo fermamente anche nelle amicizie e ho la fortuna di avere amiche sincere e un fidanzato che mi sopporta e supporta con cui condivido ogni cosa.


Segnalazione uscita "Confessioni" di Andrea Ferraro

Oggi parliamo di sesso, e anche misto: lui, il protagonista, si scopre gay fin da giovanissimo e ha diverse esperienze. L’autore, molto bravo, non si limita a raccontarcele, ma scava nell’animo del ragazzo, ce lo fa apprezzare per le qualità umane.

La faccende evolve, ci sono anche le donne, e non sono male…




Confessioni

Titolo: Confessioni

Autore: Andrea Ferraro

Editore: Eroscultura Editore

Pagine: 148

In ebook solo su Amazon a 2,99€ anche in KU

In carta a 11€ nelle principali librerie online e fisiche

Genere: erotico – gay – bisex al maschile - etero

Link Amazon https://amzn.to/3wEKWyF

In vendita dal 24 marzo 22

Sinossi

 

Confessioni a due voci. Inizia Piero partendo da quando, ragazzo, scopre di preferire i maschi alle femmine, ma è pigro, lo sarà per tutta la vita, non sa dire no e accetta tutto ciò che gli capita, passivo, ma soddisfatto del ruolo di maschio posseduto. Con un salto temporale, si inserisce la dolce Carmela, fa le pulizie nella farmacia di Piero, riceve un serrato e gradito corteggiamento da Piero, che non è del tutto omosessuale, e inizia un’altra storia di sesso, tra reciproche confessioni di esperienze e fantasie erotiche. Scoprirete una bella coppia, vi farà eccitare, perché tutti dovrebbero fare sesso come loro, con passione e libertà. ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO


  

 Biografia:

Andrea Ferraro nasce in un paese del sud, si diploma al classico e frequenta lingue all’università, apprende lo spagnolo, ma non riesce a laurearsi. Allo studio preferisce il divertimento, che consiste nell’uscire con gli amici, leggere, ascoltare musica, frequentare le ragazze e sognare di scrivere un romanzo giallo. Poi scopre che gli riesce più facile cimentarsi con il genere erotico e decide di pubblicare Confessioni, il suo romanzo d’esordio.

 

 


 

Estratto

 

Altra occasione sprecata, altro segnale preciso che ai maschi piacevo, però. 

Gaetano era venuto in fretta e aveva lasciato un bel po’ di sperma a terra, quindi gli ero piaciuto, mi consolai pensando a questo e al fatto che avevo fatto un passo avanti.

Lui era il primo che aveva ammirato il mio culo in tutta la sua sporgenza. Mi promisi che avrei fatto qualcosa per far sì che presto accadesse un’altra volta e mi imposi di essere più deciso quando sarebbe accaduto.

Ma non successe più nulla per anni. Gaetano non aveva detto niente a nessuno, ovvio. La sua famiglia rispettava troppo la mia. Lui mi salutava e si comportava in modo naturale, come se non fosse accaduto niente, in effetti così era. Tra noi due non era successo nulla di ciò che avrei voluto.

Mentre mi cullavo nei miei rimpianti avevo raggiunto il traguardo dei diciotto anni con poche certezze: non avevo mai avuto il desiderio di farmi una sega, mi piacevano i maschi e desideravo il loro cazzo, quanto più grande e duro possibile. Conclusione? Ero un ricchione, mi facevo rabbia da solo, ma se mi guardavo allo specchio, di spalle, vedevo una bonazza dal sederino brasiliano e il nervosismo sfumava.

Frequentavamo l’ultimo anno delle superiori quando il mio compagno di banco mi chiese se fossi libero nel pomeriggio.

«Sì, non ho impegni Maurizio, perché?»

«Ti andrebbe di andare alla festa del borgo?»

«Certo.»

«Ci vediamo alle sette davanti al bar.»

«Va bene Maurizio.»

Fu una bella serata, andammo sulle giostre e mangiammo un panino comprato in una delle mille bancarelle che c’erano.

Il borgo era medievale, la festa era scintillante. Stavo bene, anche se i veri festeggiamenti me li aveva preparati Maurizio. Sarei stato ancora meglio dopo. O no?

Era mezzanotte, la sagra era nel vivo, ma io avevo sonno.

«Ti accompagno a casa» disse Maurizio «conosco una scorciatoia.»

Mentre camminavamo sul selciato della strada di campagna, la scorciatoia, Maurizio si bloccò, mi venne alle spalle e mi spinse a terra sull’erba che costeggiava la strada. Disteso, a pancia in giù, sentii che mi sbottonava i pantaloni, li abbassava e, mentre faceva lo stesso con i suoi, mi tirò giù le mutande lasciandomi il culo al fresco dell’aria e alla luce della luna.

Non protestai, non parlai. Mi limitai ad aspettare l’inevitabile sviluppo degli eventi.

Ho sempre agito così in vita mia. Faccio fatica a negarmi, ma in quel caso ero felice per quello che stava accadendo.

Quando appoggiò la cappella sul buco del culo sembrò quasi che il calore del glande sciogliesse il freddo che aveva avvinghiato il mio posteriore.

Aspettò qualche secondo, non so perché, poi me lo mise dentro.

Quando iniziò a muoversi pensai che mi sarebbe dovuto piacere.

Ora non avevo una biglia che mi tappava il culo, ma un cazzo vero. Che andava avanti e dietro. Dovevo essere soddisfatto.

Non lo ero.

Lui continuò, senza parlare, mantenendo un ritmo costante. Avanti e indietro, avanti e indietro. Qualche volta spingeva a fondo, sentivo i testicoli sul taglio delle natiche, poi ricominciava con la cadenza regolare.

Quando ormai la strada era spianata si muoveva dentro di me con facilità. Il cazzo era durissimo, ma non provavo dolore, anzi cominciava a piacermi.

Pensai Sono ricettivo, sono una checca”. 

Dopo qualche minuto, sentii il suo respiro aumentare di intensità, mi diede un paio di colpi in sequenza, poi lo spinse fino in fondo. A quel punto provai piacere, sentii che il mio cazzo stava crescendo. 

Pensai di dirgli continua così, spingi più che puoi, ma rimasi in silenzio. Lui intensificò gli affondi come se mi avesse letto nel pensiero, ce l’avevo talmente dentro che ricordai la sua cappella quella mattina, nella palestra della scuola. Il mio cazzo si indurì del tutto, anche il suo.

Diede un’ultima, fortissima, spinta e si fermò. Stava venendo. 

Sentivo gli spruzzi nel culo, fu bello. Per come ero eccitato mi sembrò poco, ne avrei voluto di più.

Quando il cazzo cominciò ad afflosciarsi lo tirò fuori. Non fece commenti. Io nemmeno, mi ricomposi e me ne andai senza salutare.

Durante il tragitto mi sentii in colpa. Mi vergognavo per ciò che era accaduto anche se, forse, era ineluttabile. Più che altro mi vergognavo perché mi era piaciuto.

In realtà mi ero aspettato apprezzamenti, ma confidavo che ci sarebbero stati in seguito. Ecco le mie insicurezze che venivano a galla. 

Ero adulto solo per l’età anagrafica, dentro ero un ragazzo poco esperto e per niente scaltro.

Scacciai i pensieri sgradevoli consolandomi col fatto che quella sensazione di umidità che sentivo nel culo era gradevole.

Cominciai a sculettare e quando tornai a casa non mi feci il bidè, anche se servì a poco, il buchetto aveva ritrovato la sua secchezza naturale.

La mattina dopo mi svegliai di buonumore, come sempre. Non mi turbava l’idea che mi sarei seduto a fianco del ragazzo che mi aveva inculato, scopato la sera prima. Anzi, ero incuriosito. Mi avrebbe salutato in modo diverso? Mi avrebbe osservato con occhi diversi?

Niente di tutto ciò, si comportò come se non fosse successo niente. Avrei preferito che facesse qualche riferimento, ma capii che il sesso lo praticava con piacere, però non amava parlarne.

Come nel mio stile decisi di aspettare. Toccava a lui stabilire il prosieguo. Per me era uguale, speravo solo in un’eventuale ripetizione più soddisfacente, meno asettica.

Rimasi deluso, ovvio. Le repliche ci furono, ma tutte uguali alla puntata principale. Repliche, appunto.

Lui iniziò a frequentare casa mia, la mattina si limitava ad avvertirmi che sarebbe passato nel pomeriggio. Lo faceva almeno una volta a settimana. Entrava e mi portava sul letto dei miei genitori. Mi stendeva, mi abbassava i pantaloni e gli slip mi penetrava e dopo pochi minuti sborrava nel culo. Durante l’amplesso era silenzioso, si concentrava come se stesse sostenendo un’interrogazione. Ma quello che mi deludeva di più era che non mi accarezzava mai, agognavo sentire le sue mani sfiorarmi. Niente.

Dopo andavamo nel salone e parlavamo. Non ho mai avuto il coraggio di dirgli nulla di quello che pensavo. 

Mi muovevo sul divano per fargli capire che lo sentivo ancora dentro, che mi piaceva quella sensazione di umido che avevo tra le natiche, nel culo, nelle viscere. Forse lo capiva, ma se ne fregava, non credo avesse stima di me. 

Avevo ragione. Però mi piaceva essere sbattuto da lui. Mettiamola così: era divertente per entrambi e andava bene così.

 

  

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Segnalazione uscita “I Quindici” Cassidy O’ Toole

 


Titolo: I Quindici vol.2 - Il covo Autore: Cassidy O’Toole Genere: Dark suspense romance Pov: singolo

Prezzo ebook: 2,69€

Prezzo cartaceo: da definire Data pubblicazione: 31 marzo Pagine: 248

Autoconclusivo: no

Sinossi:

Madison si ritrova in una realtà che non immaginava. I Cacciatori dominano le strade.

Nessuno li vede.

Nessuno sa chi siano.

Una cospirazione di uomini potenti, invisibili.

Sembra quasi impossibile contrastarli. Loro hanno fatto sì che li cercasse. Hanno colpito e fatto del male a chi non avrebbero dovuto.

Hanno solleticato la sua mente, spingendola a combatterli.

Nuova edizione rieditato di “Marchio Indelebile”. Estratto:

Poso gli occhi sullo schermo e il cuore si arresta di colpo.

Avrei dovuto bruciare questo portatile, ma se l’avessi fatto non avrei potuto scoprire che non sono stati Nathan, Simon o Madison ad appiccicare quella minaccia sulla bottiglia di alcol.

Quello che sto guardando ha un senso di finalità che non mi piace.

Un uomo alto cammina a fianco a una donna. L’altezza e la corporatura di entrambi corrispondono più o meno a due persone che conosco.

Sono simili, non uguali.

Lei è alta almeno un metro e settanta, lui dieci centimetri in più.

Proseguono a braccetto dietro al bancone.

Quelli che credo siano i loro tirapiedi ripuliscono il passaggio da ogni singolo pezzo di legno che

intralcia il percorso. Il loro modo di camminare conferma il mio sospetto, corrisponde ai due profili che man mano prendono forma nella mia testa.

Questo è davvero troppo, hanno superato ogni limite.


Biografia:

Cassidy O’Toole, classe 1992, è una giovane autrice amante della scrittura, lettura e Formula Uno. Approda alla O.D.E. Edizioni realizzando un grande sogno e portando con sé la serie Mayday.




mercoledì 30 marzo 2022

Segnalazione per Katia Garzotto



SCHEDA PRESENTAZIONE DEL ROMANZO

Oltre l’impossibile

Titolo: Oltre l’impossibile

Autrice: Katia Garzotto

Editore: Brè Edizioni

Pagine: 144

In ebook solo su Amazon a 2,99€ anche in KU

In carta a 12€ nelle principali librerie online e fisiche

Genere: Autobiografia, memoria del dolore

Link Amazon https://amzn.to/3utqVIH

In vendita dal 11 marzo 2022

sinossi 

Oltre l’impossibile è molte cose: un’autobiografia, un atto d’accusa contro la malasanità, è lo sfogo di una madre che ha molto sofferto, è un grido. Aurora, la figlia di Katia, nasce con una malformazione che la rende invalida e lotta insieme ai neogenitori una battaglia durissima per la vita, tra incapacità, incompetenze, incuria. Per fortuna non è così dappertutto, c’è anche chi si prende a cuore con amore. Qui non c’è lieto fine, qui si piange davvero. Perché dunque scrivere? Per accusare? Ormai il danno è fatto e nessuno cerca vendetta o rivalsa. Per informare, quello sì, perché accadrà di nuovo, e i mezzi per evitare il dolore ci sono, dolorosi anch’essi, ma si tratta di sceglie tra dolore grande e dolore “piccolo”.

Biografia

 

 

 

 

Katia Garzotto, di Roma, sposata con due figli. Questo è il suo primo libro, nato dall’esigenza di far conoscere la storia della sua prima bambina, morta a soli tredici mesi.

Ha smesso di lavorare per dedicarsi ai figli. Ora ha la serenità per raccontare la sua triste vicenda.

 

 

 

 

 

 

Estratto

Sono passati due mesi da quel giorno, Aurora ha cinque mesi e vogliono dimetterla dall’ospedale, ma prima devo imparare ad alimentarla con il sondino.

Le infermiere sempre così amorevoli e pazienti, mi stanno insegnando a metterle il sondino dal naso, e ogni volta che lo faccio è una tortura per me e per lei, vedere la sua lacrimuccia silenziosa, che scende giù a prova del fastidio che le provoco ogni volta, mi uccide. Come faccio a portarla a casa? Ho paura e se non ce la faccio? Qui ci sono le infermiere a venirmi in aiuto, a casa sono sola.

Quando feci il corso preparto, si parlava di tutto, del pianto, della fame, del sonno, del bagnetto, dei dolori al pancino, dello svezzamento, e altro, ma mai a nessuno viene in mente di insegnare alle future mamme come mettere un sondino naso gastrico, o come aspirarla. Io l’ho dovuto fare, ho dovuto imparare tutte queste cose.

 

Mi ricordo che quando partorii mi chiesero se sapevo di avere una bambina malata in grembo, no che non lo sapevo. Mi diedi le colpe per non aver fatto l’amniocentesi, avevo paura di perderla facendo l’esame. Ma poi la mappa cromosomica che ha fatto anche Aurora andava bene.

Le sue malformazioni si sarebbero dovute vedere con l’ecografia morfologica che si fa alla ventiduesima settimana e poi procedere con indagini più specifiche. Il medico che mi fece l’ecografia mi disse solo che era femmina e che aveva tanti capelli, ricordo che gli chiesi se mi faceva vedere il suo profilo, Non si può signora, è girata questo mi disse il dottore. 

In seguito feci le mie ricerche, e mi dissero tutti che quando un feto non si vede bene, si fa camminare la mamma e poi dopo qualche minuto si ripete l’ecografia, io non feci nulla di tutto questo, e pensare che andai da questo dottore privatamente perché mi avevano detto che era tra i migliori.

Ripensandoci ci fu una tirocinante o comunque una dottoressa giovanissima che secondo me vide qualcosa in Aurora mentre mi faceva la flussimetria. È un’ecografia che si fa alla trentaduesima settimana per controllare il flusso sanguigno della mamma, e quello del feto, la funzionalità della placenta e il benessere fetale.

Durante l’ecografia, questa dottoressa chiamò un altro medico, si allontanarono un pochino da me, e la sentii dire che non la convincevano le misure del cranio, l’ecografia la continuò il dottore e disse che era tutto ok, che dovevo solo mangiare più carne, perché mia figlia era un po’ piccolina. 

Alla nascita mia figlia pesava 3010 kg.

Il peso era l’unica cosa che andava bene.                                                                                       

 

Sono di nuovo davanti a questa finestra. Dovrei scendere giù in maternità a tirarmi il latte, magari scambiare due parole con Michela mi farà bene, lei starà già lì. 

Michela l’ho conosciuta cinque mesi fa quando, appena nata, hanno portato d’urgenza mia figlia in questo ospedale, lei ha partorito qui. La mia cucciola è stata trasferita perché è nata con la labiopalatoschisi, e ignari dei suoi problemi neurologici, si pensava che avrebbe dovuto fare l’intervento per il labbro leporino.

La porta è chiusa, busso e entro, Michela è seduta davanti un tavolo dove ci sono i tiralatte e un contenitore con una soluzione igienizzante per i biberon e le tettarelle, nella stanza non c’è altro.

“Ciao Michela.”

“Katia, speravo che venissi, tesoro come stai?”

“Ho tanta paura Michela, mi stanno preparando per portare Aurora a casa. Sto girando come una trottola per farmi autorizzare a ricevere l’attrezzatura per l’ossigeno, tutto l’occorrente per monitorarla, sto impazzendo, mi mandano da una parte all’altra, mi serve la fornitura dei sondini, ma quella che mi danno non ricopre il fabbisogno mensile, è uno schifo Michela, e sai un’altra cosa assurda che mi è capitata qual è?”

“Ho quasi paura a saperla, ma dimmi Ka.”

“Sono andata a parlare con il pediatra che mi ha assegnato la Asl, ho portato la relazione medica di Aurora al dottore, per metterlo a conoscenza delle condizioni di mia figlia, e anche per avere un sostegno psicologico da una figura medica, be’ sai cosa mi ha detto dopo aver letto lo stato di salute di Aurora? Signora io non sono in grado di avere una paziente come sua figlia, mi dispiace. Ti giuro Michela volevo urlare, e invece mi sono sforzata di mantenere la calma e mi sono limitata a dirgli: È in grado di scrivere ricette mediche qualora mi servissero? Poi senza aspettare la sua risposta mi sono alzata e me ne sono andata.”

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