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sabato 16 luglio 2022

Segnalazione: “Uno sbaglio chiamato amore” di Marianna Vidal



 
• Titolo: Uno sbaglio chiamato amore
• Autrice: MARIANNA VIDAL
• Editore: SELF (NaViLa)
• Genere: New Adult
• Formato: ebook e cartaceo 
• Prezzo ebook: 2,99 In offerta 1,99
• Data pubblicazione: 16/07/2022
• Protagonisti: Martina e Leo
• Pagine: 344
• Pagina autrice: https://www.facebook.com/MariannaVidalAutrice/
• Blog autrice: https://mariannavidalscrittrice.blogspot.com/

 

 
ROMANZO AUTOCONCLUSIVO
 




Le brave ragazze dovrebbero stare alla larga dai tipi come lui.
Leo Mancini è uno che i problemi non li cerca, li attira.
Bocciato al quinto liceo a Milano, si tra
sferisce a Roma per volere dei genitori, ma quando ilpadre gli comunica che a sorvegliarlo ci sarà una di quelle...
Davvero qualcuno cede al fascino del bello e dannato?
Martina fila dritto o almeno ci prova, ma quando il fidanzato della madre, che è fina
lmente un tipo serio e affidabile, le chiede di tallonare suo figlio...
Le maestrine del cazzo, che fingono di sapere tutto della vita, Leo non le sopporta. Sono sempre pronte a salire sul pulpito per sputare sentenze, salvo poi rimangiarsi tutto alla prima cotta, ma per sua fortuna tanta virtù si concentra spesso in tipe poco fighe e a lui le ragazze piacciono belle.
Chi ha detto che la secchiona della classe debba essere anche cessa?
Leo Mancini ha trovato pane per i suoi denti
! Il segreto, con i tipi come lui, è: mai lasciarci il cuore.


vita.

 





 

Biografia autore

 Marianna Vidal ama leggere e inventare storie, soprattutto d’amore.

Autrice di diciotto romanzi, fin da bambina sognava di diventare scrittrice e nel frattempo studiava il lavoro degli altri, valutando personaggi, intrecci e soluzioni narrative. Il suo amore per le grandi storie sentimentali l’ha fatta avvicinare anche alle altre lingue e attualmente si è appassionata al portoghese.

Romantica, amante degli animali e della lettura, vive in un’isola che descrive spesso nei suoi romanzi e da grande sogna di vedere una sua storia sul grande o sul piccolo schermo.

Se desiderate conoscerla, cercatela nelle pagine dei suoi libri.

 
Estratti tratti da Uno sbaglio chiamato amore”.

«Senti, bella…».

«Martina», mi riprende. «Mi chiamo Martina. Martina Jacobs», precisa.

Annuisco con il capo.

«Bene, Martina. Sappi che non mi piaci. Dal primo sguardo ho pensato che fossi una di quelle che rompono le palle. Dunque, ti saluto e…».

«Forse non hai capito».

Si muove insieme a me, impedendomi di sorpassarla.

Sollevo gli occhi al soffitto del garage.

«Martina dei miei stivali, se non vuoi ritrovarti a cosce all’aria, ti conviene toglierti dai coglioni».

«Non hai detto che non sono il tuo tipo?».

«E non lo sei», le assicuro con rabbia.

«Bene», approva con un sorrisetto. «Perché mi dispiacerebbe mettere in pratica gli insegnamenti di autodifesa».

«Tu sogni», le ringhio, avvicinando il mio viso al suo. «Esiste qualcuno che ci proverebbe con te?».

Noto una smorfia e me ne compiaccio.

A quanto pare ho fatto centro.

Strano, però. Non è poi così cessa…

 

 

«L’ho sognato o mi hai detto che mi ami?».

Lentamente il respiro si regolarizza e la ragione torna ad albergare in me.

«Sei lo sbaglio più bello della mia vita».

Le sue dita s’infilano tra i miei capelli, mentre i suoi occhi vagano sul mio viso.

Ha una luce diversa e un rossore diffuso le carezza il volto.

«Sono già uno sbaglio?», le domando, incerto se ritenermi offeso o lusingato. «Eppure non ho ancora dato il meglio di me».

 

 

Mia madre avrebbe dovuto scegliere un nome più adatto a me. Sbaglio sarebbe stato perfetto! Concepito per sbaglio, in una notte di baldoria, mi sono portato addosso questo marchio per buona parte della mia vita e anche questa sera, il concetto mi sarà ribadito.

 

 

Anche a me piacerebbe sapere cosa si prova a sfiorare quelle labbra, senza preoccuparmi che domani saranno a caccia di qualcun altro, ma non posso farlo, perché se non mi proteggo da sola, nessuno lo farà per me: né mia madre, troppo impegnata con il suo amore, né mia sorella, per cui sono una che non sa godersi la vita. 

 

«Tregua! Time out! Buonanotte!», prova a sorpassarmi. Glielo impedisco, muovendomi con lui. Si arresta. Serra le labbra e mi contempla in silenzio qualche istante. «Ti hanno mai detto che anche le streghe vanno a dormire?». «Non prima di aver affrontato i loro demoni».

 

 

Devo smetterla di baciarlo. Sì, è delizioso, inebriante, unico… Sospiro. Ancora un tocco. Un altro ancora e poi ancora mille. Non riesco a pormi un freno. È come una droga, ma di quelle buone, che non bruciano il cervello e che sembrano aver sedotto anche lui.

 

 

«Mi piace dare alle cose una seconda possibilità».

 

È una questione di chimicaL’esperienza conta poco. Giacomo ci sapeva fare, al pari di lui, ma quando mi baciava io restavo ancorata al pavimento e quando le sue mani correvano sul mio corpo io pensavo a quanto poco mi accendessero. Con Leo, invece… Be’, con Leo la ragione se ne va a spasso, ballando sul mio cuore, facendosi beffe dei miei dubbi, brindando a quella febbrile eccitazione che poche volte mi è capitato di provare nella 


 

giovedì 14 luglio 2022

Segnalazione uscita per Giulia Masini

               





L’arredatrice di Holles Street

di 

Giulia Masini

 

 

1- Bio

Giulia Masini nasce a Lucca nel 1973. La sua passione per la scrittura inizia quando è poco più di una ragazzina con la scrittura di alcuni racconti che custodisce gelosamente fino a quando le viene voglia di riprenderne in mano alcuni per svilupparli in modo più articolato. Nel 1997 nasce il suo primo romanzo: L’Orlando Blu, che pubblica dicembre del 2015. Segue poi il secondo romanzo “Il Sigillo dei Kerrey”, storico ambientato nell’Irlanda della seconda metà dell’800 e “Maybelle Tentazione Proibita”. Tra luglio del 2018 e giugno 2019 dà vita alla serie “Macaron e una tazza di tè”, seguita da “Sandalo e menta” e  “Ti detesto… Ma anche no!”. A febbraio del 2021 pubblica Dugan il Rosso e l’anno seguente “L’arredatrice di Holles Street. 

2 – Genere/periodo storico: Romantico-Storico/età Vittoriana (autoconclusivo)

3 – Grado di sensualità: Basso 

4 – Formato: ebook e cartaceo 

5 – Editore: Autopubblicato

6 – Editing: Valeria Messina

7 – Data di pubblicazione: luglio 2022

8 – Pagine: 230 cartaceo 

9 – Pagina Facebook: https://www.facebook.com/giuliaemmeautrice/

10 – Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0B5456NL4/ref

 

11 – Trama

Althea Medley è una arredatrice appassionata e creativa. Sa trattare con i commercianti e i clienti più esigenti, ma purtroppo non tutti si fidano dell’operato di una donna, soprattutto se ci sono di mezzo delle ristrutturazioni.

È il caso di Randel Denson, marchese di Brackley.

L’uomo ha bisogno di un arredatore che si occupi di ristrutturare e arredare un intero piano della sua abitazione e quando si ritrova davanti Althea non fa niente per nascondere le sue perplessità riguardo al fatto che sia lei a occuparsi dei lavori.

Althea, però, non può lasciarsi scappare quest’occasione: gli affari non stanno andando molto bene. Inoltre, è convinta che se farà un buon lavoro riuscirà ad abbattere i pregiudizi di una società che non ritiene una donna in grado di occuparsi completamente da sola di un’attività come la sua. Così, temendo che il marchese decida di non avvalersi del suo operato, prende l’insensata, quanto necessaria, decisione di far passare il suo assistente per il marito.

Il suo piano sembra andare per il meglio, ma non ha messo in conto il fascino tenebroso di lord Brackley e, meno che mai, l’interesse che l’uomo sembra nutrire per lei.

12 - Estratto

Althea si girò su se stessa e osservò il proprio riflesso sulla vetrina di un negozio. Oltre alla vistosa macchia sull’abito, ne aveva una anche su un lato del viso. «Oh!» esclamò.

«Prego!» replicò il marchese.

Anche se era un passo dietro di lei, nel riflesso sulla vetrina lord Brackley sembrava ugualmente un gigante, messo a suo confronto.

E affascinante, ammise, osservando l’immagine indefinita che le rimandava il vetro. Gli fece scorrere lo sguardo addosso, sulle spalle ampie, le gambe lunghe e dritte per risalire verso il volto. Il cilindro calcato in testa gli oscurava il viso, ma Althea non ebbe bisogno di incrociare il suo sguardo per capire che anche lui la stava fissando. Imbarazzata tornò a girarsi. I loro occhi si trovarono, e così come era accaduto al parco, rimasero incatenati, come se il tempo si fosse congelato e loro con lui.

 

13 – Curiosità

Althea è un personaggio che mi piace molto perché lotta per affermarsi in un lavoro che nel XIX secolo era una prerogativa degli uomini. 

Il mestiere dell’arredatore di interni non esisteva come lo conosciamo oggi. Prima della rivoluzione industriale le persone che avevano bisogno di arredare casa (e di solito si trattava quasi esclusivamente di nobili o ricca borghesia) o lo facevano secondo il gusto personale, oppure si rivolgevano ai tappezzieri. 

La figura dell’arredatore iniziò a formarsi e ad affermarsi con la rivoluzione industriale. Di solito si trattava di quegli architetti che con il rapido sviluppo della tecnologia del ferro come materiale da costruzione, erano stati spodestati dagli ingegneri. In ogni caso l’arredatore inteso come lavoro, era svolto sempre da uomini, mentre le donne poteva al massimo arredare la propria abitazione. 

 

 

 principalmente per due motivi: 

      con il rapido sviluppo della tecnologia del ferro come materiale da costruzione, si fa avanti una nuova figura professionale, l’ingegnere, che invade, uno dopo l’altro, i campi che prima erano degli architetti. Questi ultimi furono così costretti ad “arrangiarsi” spostando il loro campo lavorativo sulla decorazione degli interni.

       che con la creazione delle prima macchine industriali per la produzione in serie i prezzi di costruzione si abbassarono notevolmente rendendo i prodotti industriali accessibili anche alle classi sociali meno ricche.

 .Solo con la rivoluzione industriale iniziarono a formarsi figure professionali 

Con la rivoluzione industriale e il rapido sviluppo della tecnologia del ferro come materiale da costruzione, si fa avanti una nuova figura professionale che invade, uno dopo l’altro, i campi che prima erano degli architetti. Questi ultimi furono così costretti ad “arrangiarsi” spostando il loro campo lavorativo sulla decorazione degli interni, favorita dalla creazione delle prima macchine industriali per la produzione in serie che abbassò i prezzi di costruzione rendendo i prodotti accessibili anche ai ceti sociali più bassi. Lacrescente , nacque così la figura dell’arredatore d’interni.

 

introdotte le prime macchine industriali che danno inizio a una produzione “in serie”