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martedì 9 gennaio 2018

Lonely Souls. La guerra occulta delle streghe di Andrea Romanato

Buongiorno sognatori,
oggi la nostra recensionista Luisa ci espone la sua opinione sul secondo volume della serie Lonely Souls ad opera di Andrea Romanato.
Autore: Andrea Romanato
Titolo: La guerra delle streghe occulte
Editore: Self
Trama: Nel Quartiere Francese cinque streghe vengono inseguite da alcuni individui. Erik e il suo gruppo riescono a salvarne due in extremis, un uomo e una bambina di undici anni. In seguito si scopre che la bambina, Thessa, è una Matriarca e che qualcuno le dà la caccia. Erik decide di nasconderla temporaneamente nel Quartiere ma, tornando a casa dal secondo rifugio, il gruppo viene ostacolato da una strega in preda al delirio.
Qualcosa si nasconde dietro a questi eventi che scateneranno una guerra tra congreghe nella città di New Orleans. Sangue e terrore attendono la congrega di Erik ma, soprattutto, dovranno affrontare un nemico mortale quanto imparziale: il destino.
Recensione: A mesi di distanza della sconfitta di Era, Erik e la sua congrega di streghe tornano ad impugnare le armi per difendersi dall’ennesimo nemico che li vuole uccidere e a proteggere una Matriarca ancora bambina che rappresenta molto di più di quanto si possa immaginare.
Il romanzo riprende la storia da dove era terminata nel primo volume. Sono passati dei mesi da quegli avvenimenti che hanno visto Erik formare una famiglia più che una congrega di strega insieme a Tiffany, Jolene e Francis; mesi in cui hanno cercato di non farsi notare e di prendere allo stesso tempo il controllo del territorio che avevano liberato dai cattivi.
La storia è narrata allo stesso modo del primo libro. Erik /Evaline ci racconta in prima persona e secondo il suo unico punto di vista gli avvenimenti, i suoi sentimenti e quelli che pensa lui stesso provino gli altri personaggi. Sebbene Erik sia nel corpo di una donna, rimane un uomo e in tale modo si comporta. Non dialoga con i componenti della sua strampalata “famiglia”, anzi preferisce non affrontare nessun argomento con loro per paura che la pace fittizia raggiunta si possa destabilizzare.

…Da quando era stata riportata in vita dalla strana pozione di Era non avevamo mai affrontatol’argomento. Da parte mia avevo paura di allontanarmi da lei, di ammettere che fosse stata colpa mio.Questo pensiero mi distruggeva…

…Passammo il pomeriggio in relativa pace. Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa, un litigio piùgrosso del normale, una discussione delicata, un altro tradimento che ci avrebbe divisi ma per quelpomeriggio saremmo stati uniti…

Erik non si confronta con le altre streghe per apprendere del suo retaggio magico, delle tradizioni e della storia delle streghe. Non si confronta con il suo alter ego Evaline per chiedere spiegazioni e risposte, né le cerca nei vari gimori di cui è venuto in possesso durante questa fase di assestamento.
-Capisco. Ma cos’è il Gran Circolo? – Ero curioso, non sapevo potesse esistere una cosa del genere.
L’uomo, Jolene e Francis strabuzzarono gli occhi. – Non lo sai? – mi fece il primo. – Ma mamma… -commentò la seconda con una mano sulla faccia. Francis se ne restò zitto alzando gli occhi al cielo.
Lui aspetta che accada qualcosa e poi agisce. Come? Istintivamente e senza cognizione di causa, facendo affidamento solo sue abilità che non conosce a fondo e che impara a usare e rafforzare combattendo sul campo e non con l’allenamento lontano dalla battaglia.
È come se Erik, nonostante tutto quello che abbia passato nel libro precedente, sia rimasto bloccato al momento in cui si è risvegliato nel corpo di Evaline. Non ho visto nessuna crescita in questo personaggio, che in fondo insieme ad Evaline, è uno dei protagonisti principali. E in alcuni casi mi sono ritrovata io a mettermi la mano sulla faccia e a esclamare: Ma Erik!
Non mancano le lotte con altre streghe, con gli inquisitori e con qualche evento atmosferico. Anche qui le descrizioni abbondano, anche se a volte le ho trovate un po' confusionarie soprattutto quando si intrecciano con i dialoghi tra i personaggi e ci si confonde a capire chi dei tanti stia parlando. Troppo scontata l’associazione di alcuni personaggi della mitologia greca quali Atena e Prometeo alla loro vera identità di Matriarche, che secondo me fa perdere l’originalità alla storia stessa. Mi è sembrato forzato il finale del romanzo, come se si volesse consolare in tutti i modi possibili Erik per aver fatto delle scelte che hanno avuto determinate conseguenze. Purtroppo non mi sono appassionata alla storia e l’ho trovata scontata e senza quel quid che tiene incollati alle pagine con il desiderio di scoprire cosa accadrà frase dopo frase, né sono riuscita a provare empatia con i personaggi che non sono riusciti a trasmettermi niente di più rispetto al primo libro.
Voto: 


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