Giovanni Nebuloni vive e lavora a Milano. È traduttore da varie lingue ed è il fondatore, nel 2010, della corrente letteraria Fact-Finding Writing, scrittura conosciti-va o scrivere per conoscere. Dopo i romanzi, “La polvere eterna” (2007), “Fiume di luce” (2008), “Il disco di Nebra” (2009), “Dio a perdere” (2011), “Il Signore della pioggia” (2012), “Viaggi inattesi” (2013), “L’umile forma dell’immortalità” (2014), “Nel nome dell’Universo” (2015), “Inferno a Milano (La nota nella nota)” (2016), questo “Alla ricerca della vita” è il suo decimo romanzo pubblicato.
Trama
Nel campo allestito in Sudafrica da un’azienda farmaceutica che studia cellule staminali e organismi quali Luca – Last Universal Common Ancestor, l’ultimo antenato comune universale, cioè il primo essere vivente –, una sera di maggio, colpiti da un morbo sconosciuto muoiono in pochi minuti due dei ricercatori italiani. Il terzo, la trentenne Barbara, rientra precipitosamente a Milano e il giorno dopo, subisce la medesima sorte dei colleghi, fra le braccia della gemella, Serena. Una ragazza, questa, che ha strani sogni ricorrenti, si fa chiamare “Serenella, altro nome del lillà o della vita” e anche per la scomparsa della sorella, sembra impazzire. Viene ricoverata secondo le procedure del trattamento sanitario obbligatorio nel reparto psichiatrico dell’ospedale Niguarda. Ma c’è chi si chiede se la sua è veramente follia e mentre muoiono altri e si comincia a parlare di epidemia, si scopre che la causa di quelle morti è un particolare carcinoma, una forma letale di cancro, cancro trasmissibile…
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