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domenica 27 gennaio 2019



Oggi vogliamo segnalarvi questo romanzo contemporaneo dai risvolti gialli di un'autrice che di mestiere fa la reporter.


Data di pubblicazione: 30 agosto 2017
prezzo: 2,99
genere: giallo contemporaneo.
editore: self su Amazon


Sinossi: La paura di un attentato terroristico dell'Isis scandisce i giorni clou del settembre veneziano nel 2014 e una storia d'amore intensa.  Una giornalista e un esperto d'arte arrogante e amante delle sfide vivono una settimana da cardiopalma, mentre i riflettori del mondo sono puntati sulla Mostra del cinema, la Regata storica, la consegna di un premio letterarario, il 'Campiello', la Biennale di Architettura, le mostre allestite in tutta la città e le feste lussuose nei palazzi veneziani, organizzate in onore degli attori, che approdano al Lido in cerca di pubblicità. Il suicidio di una donna, a cui apparentemente non mancava nulla per essere serena, è la molla che spinge la reporter, corrispondente per un’agenzia statunitense italoamericana, a scavare negli ambienti nascosti della società, che anima la vita mondana a Venezia, e a scoprire un intrigo internazionale. Nello sfondo c'è la storia tra i due protagonisti, a tratti turbolenta e passionale e a tratti ironica. Lui affascinante, disincantato e per nulla malleabile, mostra un volto enigmatico del tutto inspiegabile. Lei, curiosa a costo della vita, è un segugio difficile da scoraggiare.  Difficile che scatti la fiducia reciproca tra loro, anche quando la loro vita è a rischio. La trama si snoda nel clima di paura che si è creato a Venezia sull'onda degli attentati terroristici degli integralisti islamici che hanno sconvolto il pianeta. Il triller romantico è ambientato nel 2014, quando Venezia era già da tempo considerata obiettivo sensibile del terrorismo islamico, ma da allora non è cambiato molto, anzi l'allerta è ancora più alta.

Estratti:
Mi stava fissando indolente, arrogante e mi percorreva il viso con gli occhi scuri maliziosi, come se stesse valutando se ne valeva la pena. Un bellissimo, affascinante bastardo con la barba di qualche giorno, trascurata ad arte, che gli incorniciava la bocca da mascalzone. Stava sorridendo, mentre parlava con una donna che cercava di farsi guardare inutilmente. Lui puntava me e pigramente scrutava la folla di giornalisti ed esperti d'arte, invitata per la vernice di una mostra di quadri rubati e recuperati.(…) Va detto che c'era tensione nell'aria. Lusso, eleganza, charme e paura di attentati sono un mix esplosivo di adrenalina e testosterone . All'inaugurazione c'era anche un ministro nel mirino delle proteste dei no global e dunque tra il solito pubblico di esperti o finti esperti d'arte c'erano poliziotti, carabinieri in divisa e in borghese, responsabili dell'ordine pubblico della Digos e del Ros. Se qualcosa va storto, un bell'evento diventa sempre improvvisamente un danno d'immagine per tutti, la città, il paese e saltano carriere al ministero degli Interni. L'adrenalina si avvertiva incrociando gli sguardi attenti, addestrati a cogliere e fermare il momento di follia o peggio ancora l'azione premeditata di un attentatore o di un contestatore e il testosterone si respirava tra body guard e agenti impegnati in una sorta di competizione nell'esibire sangue freddo, addestramento e capacità di protezione davanti a belle donne che attiravano occhiate lascive (…)Sembrò che attorno a noi il mondo fosse scomparso. Era passato al tu. Il suo sussurro era una carezza. Dio come quell'uomo ci sapeva fare e... voleva farmelo sapere. Corteggiava spietato in mezzo alla folla e poi con disinvoltura passava da uno sguardo fatale su di me ad un sorriso cordiale verso il mondo. Quella modalità mi piaceva. Ma cosa stavo facendo? Dovevo tornare con i piedi per terra, e, in quel caso, al mio lavoro, al vernissage.(…) La mattina era iniziata con il botto. L'attentato anarcoinsurrezionalista all'amministratore delegato dell'Ansaldo di Genova, accusato di aver favorito il rientro del nucleare in Italia, aveva seminato la paura anche a Venezia. Sembrava la tempesta perfetta. Non bastavano le minacce degli integralisti islamici, ora c'erano anche i terroristi italiani e l'Ansaldo apparteneva alla Finmeccanica e in laguna si affacciavano sia la Fincantieri che le Officine Aeronavali di Tessera, società collegate. Poteva seguire una catena di attentati. Mi aveva svegliata il bip di un messaggio dell'agenzia americana: volevano un servizio sul clima che aleggiava a Venezia visto poi che si tratava del momento topico dell'anno. Stava cominciando il famoso settembre veneziano, che porta con sè la settimana più intensa dei dodici mesi con tre eventi di richiamo internazionali(…) 
Note: 

 Non tutti i riferimenti a fatti o persone sono puramente casuali. È completamente inventato l’intreccio ma, per scrivere questo libro, mi sono ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti a Venezia. Ho immaginato a Venezia quello che si teme da anni: la preparazione di un attentato dell’Isis che darebbe agli integralisti una visibilità pari a quella ottenuta con il crollo delle torri gemelle e mi sono divertita ad immaginare come avrebbero potuto crearsi le premesse per una simile catastrofe, nel dedalo di controlli sempre più serrati negli ultimi tempi che vigilano sulla città. Sono partita da alcuni arresti e da alcune indagini, finite in un vicolo cieco, poi ho fatto volare la fantasia.
C’è un insegnante, madre di due ragazzini di Mestre, felicemente sposata almeno ufficialmente, trovata morta nella sua vasca da bagno. Si è uccisa con la tecnica del karakiri, secondo l’inchiesta chiusa dalla polizia dopo due settimane d’indagine. È accaduto il 1 febbraio del 2007.  Ancora oggi, la sua morte rimane un mistero.
Il 18 luglio 2012 la Digos veneziana arresta tre siriani, tra cui l’Imam di San Donà di Piave per traffico di clandestini. I proventi dell’attività erano usati per finanziare atti di terrorismo all’estero. Erano stati inviati in Siria almeno un milione e mezzo di euro.
Il 20 marzo del 2012 i Carabinieri della compagnia di Mestre scoprono una banda  dedita a furti nei palazzi veneziani. La mente della gang era un conte decaduto. Gli altri componenti del gruppo erano due domestici extracomunitari, ben introdotti negli ambienti delle famiglie signorili, e un falsario. Secondo gli investigatori, hanno  rubato, dal 2001 al 2012, 41 opere in tre palazzi veneziani e in alcune ville patrizie in terraferma, sostituendole con stampe degli originali di pregiata fattura. Le sostituzioni venivano eseguite dai domestici, due cingalesi, tra cui Anton Jansz Mohan. Inutile dire che, di quest’ultimo, l’unica cosa vera che ho scritto è il nome.
Il palazzo della festa in maschera esiste. Ci è vissuto Giacomo Casanova ed esiste anche il passaggio segreto. La sua via di fuga, nel caso di un’irruzione di un marito tradito o di  donne troppo invadenti.
Anche i riferimenti alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Veneto sono veri. Il Ministero dell’Interno continua a mettere in guardia dal rischio di un nuovo volto della mafia del sud che, in giacca e cravatta, si offre di aiutare aziende in crisi e invece l’obiettivo è soltanto quello di riciclare denaro sporco e chiudere le attività.
Vero anche il passaggio segreto di palazzo Ducale. Inventato invece quello al posto della  torre nell’angolo, all’altezza del ponte della paglia, che è comunque esistita.
Quanto ai simboli millenari delle radici della cristianità, oltre alla Basilica di San Marco, c’era la “Chiesa verde” in Tikrit in Iraq ma il 24 settembre del 2014 è stata rasa al suolo dall’Isis.
Sono molti gli attentati che hanno colpito l’Europa ma, fino alla data che ho scelto per il romanzo, la memoria collettiva ricordava il 7 luglio del 2005 a Londra,  quando  islamici inglesi hanno fatto saltare il terzo vagone del treno  numero 204 del Circle Line e ancora l’11 marzo del 2004  a Madrid,  quando è stato fatto saltare un treno nella stazione di Santa Eugenia e poi il 7 gennaio del 2015, ossia il massacro dei giornalisti del Charlie Hebdo.
Le pentole a pressione sono state usate come ordigni con l’obiettivo di uccidere o mutilare, soprattutto in Afghanistan, al punto che una rivista legata ad Al Kaida spiegava nel dettaglio ad aspiranti terroristi come  trasformarle in una bomba.
Il convitto del Marcianum è stato effettivamente finanziato dalla Regione Veneto e dal Consorzio Venezia Nuova, durante la costruzione del Mose.
Nel film interpretato da Nino Manfredi, “Nudo di donna”, girato nell’81 a Venezia, la protagonista Eleonora Giorgi percorre scorciatoie tra i tetti: “il passetto Papadopoli”.
Quanto alla massoneria, il gran maestro Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori, Luigi Danesin, ha dichiarato nel 2005 che non esclude che  esistano logge massoniche deviate in Italia e la posizione strategica del paese nel Meditarraneo può indurre a cercare potere, in un momento di equilibri precari come questo. Stiamo parlando dell’area più complessa del pianeta, dove si affacciano tre culture diverse ma che hanno tutto l’interesse a trovare accordi commerciali e non solo. Intanto, le logge massoniche sono registrate presso la Prefettura. A Venezia ce ne sono quattro, vi sono iscritti imprenditori, politici, giornalisti, dirigenti pubblici. Hanno lavorato nell’impresa titanica di unire le logge del Mediterraneo per  dare un ruolo egemonico all’Italia.
Vero soprattutto il simbolo del pellicano che si squarcia il seno per dar da mangiare ai suoi piccoli. È soltanto uno dei tantissimi simboli massonici di cui è cosparsa Venezia e rappresenta il sacrificio scelto dai massoni quando erano cristiani.
La massoneria si è trasformata nei secoli e, nel 1852, c’è  stata una svolta, almeno per la Chiesa che ha cominciato a considerarla una sorta di setta. (ndr I gesuiti, nella rivista “Civiltà cattolica”, hanno denunciato che lo scopo delle sette è antireligioso e antisociale). Secondo la Compagnia di Gesù di quegli anni, la massoneria puntava a tagliare i vincoli più sacri che legano l’uomo alla società e alla famiglia per ricostruire l’umanità sotto un nuovo servaggio, in cui lo stato fosse tutto. Per questo, i gesuiti la cominciarono a considerare antireligiosa e antisociale, al punto che Leone III, nell’Enciclica Humanum Genus del 1884, ha individuato nella promozione del vizio l’arma principale delle logge massoniche, per avere gli uomini in loro potere. “Sono disposti” ha scritto il pontefice in quel documento “a  tessere alleanze”.  La P2 negli anni '70 ha confermato le loro paure ed è andata oltre. La loggia segreta fu accusata di aver tentato di sostituire il governo democristiano con un altro assetto politico. Carlo Palermo è un ex magistrato e un ex deputato e ha scritto, per Editori riuniti, “Il quarto livello” ispirandosi, ha spiegato, agli ambienti della destra statunitense. La sua tesi è stata accolta con scetticismo. Carlo Palermo però fu bersaglio di un attentato a Trapani, quando era giudice.





 Biografia: Melany Star é lo pseudonimo di una giornalista che ha lavorato come freelance in Italia per agenzie inglesi ed americane. Si è occupata di eventi internazionali organizzati nelle principali città d’arte italiane. Ha seguito anche visite di capi di stato e grandi fatti di cronaca di interesse internazionale. Di padre americano e madre italiana, ha vissuto la sua infanzia negli Stati Uniti, dove ora si dedica a scrivere libri.  Si è laureata in Italia a Venezia, dopo aver frequentato il corso di laurea in Storia e poi è rimasta nel bel paese come corrispondente. Ora vive in una casa in riva al mare con il suo compagno e una coniglietta dal pelo grigio blu che non si fa mai accarezzare, ma che non vuole mai rimanere da sola e quando è felice saltella impazzita. Ama la politica e la fantapolitica, il glamour l’ironia  e le belle serate vissute in calde atmosfere.

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