TITOLO: La Vendetta di Lord Hughes
(Secondo volume della saga cominciata con Una Ribelle per Lord Hughes)
AUTRICE: Fabiana Redivo
CASA EDITRICE: Dri
LUNGHEZZA: 179 pagine
COSTO: 2.99€ ebook, 11.30€ cartaceo. Disponibile per Kindle Unlimited
SINOSSI:
Lady Judith Blackmore ha accettato di sposare lord Edward Hughes, conte di Brewfield, per mettersi al sicuro dal complotto ordito dallo zio, lord George Blackmore, che la vorrebbe morta. Un matrimonio celebrato in fretta ma nato sotto i migliori auspici. Una magica alchimia d'amore si instaura subito tra Edward e Judith che finalmente sembra poter condurre la sua vita serenamente. Ma lord Hughes ha un lato oscuro che non è disposto a svelare alla sua giovane sposa, di cui è perdutamente innamorato. Una maledizione incombe sui conti di Brewfield. Affonda le radici in un passato non troppo lontano, nientemeno che in India ed è legato alla spietata setta assassina dei thugs. Ancora una volta la vita di Judith è in pericolo ma la "tigre dagli occhi viola" è disposta a metterla in gioco per amore e per spezzare la terribile maledizione.
Ironico, bugiardo, libertino, romantico, crudele, passionale,
violento, dolcissimo, colto, rude e raffinato.
Quanti volti ha lord Hughes?
E quali è disposto a mostrare alla donna che ama?
RECENSIONE:
Pur non avendo avuto il piacere di leggere la prima parte di questa saga, il libro è risultato di immediata comprensione. Si tratta di un "misto" di generi, ricomprendendo romance, avventura a un pizzico di paranormale che rende la trama assai interessante. Un lungo viaggio, un inseguimento, un grande amore, una maledizione e fantasmi assortiti che nonostante ricordino un poco quelli della Perla Nera (Pirati dei Caraibi) non tolgono nulla all'originalità della trama e all'incalzare degli avvenimenti. Una donna caparbia e scaltra, un marito innamorato come tutte vorremmo averne, qualche amico fidato e un cattivo che è cattivo veramente ed ecco servita la ricetta di una storia ricca di colpi di scena e fatti che non sono mai quelli che sembrano.
La scrittura è fluida e senza eccessivi fronzoli, molto corretta, e ho rilevato ben pochi e ininfluenti refusi. Si percepisce una approfondita ricerca storica e anche, a mio parere, una passione personale dell'autrice per i luoghi descritti. Se devo muovere una critica a questa narrazione è la lunghezza: fatico infatti a considerarlo romanzo (si tratta di 179 pagine), considerandolo piuttosto un racconto lungo o una novella. Ed è solo per questo motivo che la mia valutazione non raggiunge il massimo dei voti, che invece trama e scrittura meriterebbero.
Voto finale 4 1/2
Alla prossima, la vostra
Liz Bennet
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