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martedì 16 aprile 2019

RECENSIONE DI CASTELLI DI SABBIA - serie Il Commissario Livia

Buongiorno Sognatori, oggi la vostra Liz è uscita un po' dai soliti schemi e ha letto per voi un romanzo poliziesco

SCHEDA
Titolo: CASTELLI DI SABBIA
Autore: SILVESTRA SORBERA
Pagine: 369
Prezzo: 8.99 EURO
Disponibile: AMAZON, FORMATO CARTACEO CON COPERTINA FLESSIBILE

SINOSSI
A Porto Scogliera si susseguono dei furti in villa.Nel frattempo un giovane magrebino viene trovato morto in un terreno isolato.Le due indagini si confondono e si mescolano portando alla luce le vite fragili dei protagonisti.Vite che, come dei castelli di sabbia, si sgretolano al minimo scossone.Livia dovrà cercare di venirne a capo nel più breve tempo possibile e, nel frattempo fare i conti con il nuovo medico legale appena arrivato a Porto Scogliera.




RECENSIONE.
Bene, a questo punto sono in difficoltà. Di nuovo, direte voi...
Si perché questo libro mi è piaciuto tantissimo. È ben scritto, è interessante, è avvincente, ha il giusto ritmo e nella narrazione trova il giusto compromesso tra fatti e emozioni. 
Si tratta di un lavoro eccellente e accurato, senza una sbavatura, per così dire. La trama è ben delineata e i personaggi approfonditi accuratamente. Lo stile è brillante, non velocissimo devo dire, ma con un ritmo sufficientemente serrato da farti dire "beh, dai, ancora una pagina o due... ancora una o due..." 
Perciò, la mia valutazione da lettrice è senz'altro molto positiva.

E dove è il busillis? Chiederete voi. Il busillis, già. È proprio il busillis, a essere il busillis.
Va bene la smetto di dare i numeri e mi spiego.


In questo romanzo si respira più di un lieve sentore di Camilleresca memoria. 
Lo dico in parte come un complimento: l'autrice, che se non erro è una giornalista di professione, utilizza uno stile molto simile a quello di Andrea Camilleri, al punto che la storia avrebbe potuto tranquillamente essere scritta da quest'ultimo. L'azione si svolge in un piccolo paese siciliano, in cui la protagonista Livia Solari è commissario di polizia, attività che la signora svolge con piglio deciso e con una certa tendenza a interpretare le regole in modo alquanto personale. Conosciamo alcuni dei suoi colleghi e le loro storie private, i suoi "screzi" col medico legale e la sua arguzia nel dipanare le trame criminali più complesse, nonché la grande confidenza personale e professionale con il suo "secondo". Ma non sono tanto le somiglianze nei personaggi, quanto nel modo di raccontare la storia, nel ritmo impresso alla narrazione, nell'alternanza tra le scene ad avermi fatto rizzare le antenne.

La mia rompiscatole interiore non riesce a scollarsi di dosso che Livia Solari altri non sia che Salvo Montalbano con la gonna. Fin nella scelta del nome del personaggio, Livia (come la fidanzata di Montalbano) sembra non tanto che il libro sia poco originale, quanto che ci sia un preciso intento di accostare le due figure, come a voler creare una sorta di "doppio femminile" del nostro buon Salvo. Le scene di conversazione e di interrogatorio nell'ufficio di Livia, ad esempio, potrebbero tranquillamente essere ambientate a Vigata anziché a Porto Scogliera. Se così fosse, l'originalità verrebbe irrimediabilmente penalizzata, ma d'altra parte è pur vero che scrivendo gialli, quello che davvero conta è la trama poliziesca, che originale lo è e lo resta.

Dunque che fare? Sfoderare la mia intransigenza critica? Rispolverare la mia passione per Camilleri? Fare qualche piccola indagine in internet? Ha vinto la terza opzione e ho scoperto che Silvestra Sorbera ha scritto un saggio dedicato ad Andrea Camilleri e al suo personaggio più noto. Perciò ben lungi dal voler ritrattare quanto precedentemente indicato, ho deciso di considerare le somiglianze Solari-Montalbano come un omaggio dell'autrice al grande scrittore agrigentino.

Il responso finale è perciò di  ☁☁☁☁ 4 NUVOLETTE
Liz Bennet




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