Una storia di due ragazze adolescenti ispirata a fatti reali, che affronta i temi della disuguaglianza sociale, del razzismo e del bullismo in contesti scolastici ed extrascolastici, e che intende aprire un dialogo tra adulti e minori al fine di sensibilizzare le coscienze su questi temi che negli ultimi anni stanno condizionando la vita di molti adolescenti.
L'azzurro dell'amicizia
di
Imma Pontecorvo
Alessia è un’adolescente come tante, con un’innata passione per la danza e soprattutto per la scrittura; da grande infatti sogna di diventare una giornalista.
Condivide questi interessi con la sua migliore amica, Shaila, di origini indiane. Entrambe non hanno mai badato al diverso colore della pelle o alla differenza tra le proprie culture di origine.
All’inizio del secondo anno di liceo, però, l’inserimento in classe di due ripetenti, Gilda e Iolanda, romperà gli equilibri. Fin dai primi giorni, Shaila viene aggredita dalle due bulle con insulti razzisti e minacce di violenza.
Solo grazie all’autenticità di quel bene sincero che provano l’una per l’altra, Shaila e Alessia riescono a permettere che il bene trionfi sul male ridipingendo le loro vite di azzurro.
Una storia di due ragazze adolescenti ispirata a fatti reali, che affronta i temi della disuguaglianza sociale, del razzismo e del bullismo in contesti scolastici ed extrascolastici, e che intende aprire un dialogo tra adulti e minori al fine di sensibilizzare le coscienze su questi temi che negli ultimi anni stanno condizionando la vita di molti adolescenti.
Estratto:
Mi ritrovai le braccia di Shaila attorno al mio collo, la sua fronte sulla mia spalla. Ci misi qualche secondo ad accorgermi che stava sussultando leggermente e ad avvolgerla a sua volta in un abbraccio. Nemmeno per lei era semplice. Anzi, per lei doveva essere molto più difficile.
Sospirai. Era colpa mia se stava piangendo. Ero stato io a ritirare fuori l’argomento. Non che lei potesse ignorarlo, ma la mia incertezza, la mia riluttanza, la mia paura avevano finito per contagiare anche lei. E farla crollare. E non importava che questa fosse l’ultima cosa che volevo. Era successo e basta. E non potevo farci niente.
Ancora adesso non so spiegarmi perché successe né come fu possibile che una del genere succedesse. Com’è possibile che succeda ancora, da altre parti, ad altre ragazze. Forse ero io quella ingenua, quella per cui non esisteva nessuna differenza di etnia, non tra me e Shaila. Come poteva importarmi il colore della sua pelle? Come poteva questo influenzare quell’amicizia così profonda e sincera che ci ha unite, nel tempo, come sorelle?
Le nostre vite si erano ridipinte di azzurro, proprio grazie all’autenticità di quel bene sincero che provavamo l’una per l’altra. Quel bene che riuscì a trionfare sul male che ci aggredì, all’improvviso, un giorno di qualche anno prima.
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