"Gogol è morto. Villaggio è morto. Faletti pure. Ma Dejanira scoppia di salute nonostante l’aspetto fascinosamente decadente da girlfriend di Edgar Allan Poe. [...]
Sui primi due ci siamo, ma che c’entra Giorgio Faletti con la Storia di un uomo vescica di Dejanira Bada?
È qui la chicca placcata oro risalente ai tardi anni ottanta: Colletti bianchi. Il poliedrico e sempre insoddisfatto Giorgio Faletti post Drive In e pre best seller del thriller a scoppio ritardato, nel 1988 interpretò una serie televisiva per Mediaset sul mondo degli impiegati. [...] Sono passati trent’anni da Colletti bianchi ed ecco che Dejanira Bada tenta l’impossibile, resuscitare l’impiegato nel suo scintillante squallore cosmico con venature di comico.
L’impossibile le è riuscito."
Villaggio Maori Edizioni Erica Donzella
“Storia di un uomo vescica”
titolo “Storia di un uomo vescica”
autore D. Bada
collana Metamorfosi
isbn 9788894898408
prezzo 15 euro
genere Narrativa
formato cm. 13,5 X 21
n. di pagine 180
dorso 11,6 mm
data di uscita novembre 2018
DESCRIZIONE
Maurizio Beltrami ha trentasette anni, un lavoro che detesta e un’enorme vescica sotto un piede che si nutre dei suoi traumi e che crescerà a dismisura fino a inglobarlo totalmente.
Ipocondriaco e scettico, il protagonista di Storia di un uomo vescica sarà messo da questa straordinaria condizione di fronte all’importanza di un’esistenza libera da tutte le schiavitù della vita.
Fenomenologia di una metamorfosi che rimane annidata insieme alle nostre paure
Fenomenologia di una metamorfosi che rimane annidata insieme alle nostre paure
BIOGRAFIA
Dejanira Bada, nata a Jesi (AN) nel 1984, vive e lavora a Milano. È una scrittrice, e giornalista dal 2008 (critica musicale e d’arte). Ha collaborato per varie testate tra cui Mtvbrandnew.com, Lisolachenoncera.it, Rockit.it, Andymag.com, Kritikaonline.com e Artslife.com. Ha scritto per le riviste cartacee Fitness magazine, Zero2, Trend e Jaymag. Ha collaborato con Andrea G. Pinketts per il programma Ultramisterika in onda su Rock ‘n’ Roll radio. Dal 2014 al 2018 è stata direttore editoriale del sito Jaymag.it. Ad oggi collabora con la rivista culturale Pangea e Il Giornale Off. Con la casa editrice Koi Press ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato Il silenzio di ieri.
La mia opinione:
Maurizio è un uomo triste, viscido, acido e maschilista, uno di quegli uomini che non vorremmo mai avere come amico, collega o fidanzato e che invece ci circondano sempre più spesso. Il suo amico Mario è anche peggio di lui: trascorre le sue serate in squallidi locali di scambisti, dove prova a portare anche Maurizio.
La vita scorre su questi toni finché una piccola vescica non compare sul piede di Maurizio, inizialmente lui trascura il problema, finché non esplode e si trova costretto ad andare in ospedale.
La vescica si allarga piano piano e finisce per ricoprire tutto il suo corpo. Soltanto l'intervento di uno psicoterapeuta in ospedale riuscirà a far comprendere al protagonista l'origine e il significato psicosomatico di questo paradossale sintomo fisico.
Si può realmente prendere le distanze dal nostro passato e dai traumi che abbiamo subito?
La storia di Maurizio vuole affrontare questo tema, anche se una risposta definitiva non può essere trovata.
Fa da cornice anche il rapporto, decisamente non sano, con la madre Cesira.
La scrittura è scorrevole, talvolta il lessico è volgare e alcune scene suscitano un certo fastidio. Il tutto però è voluto dall'autrice ed è in linea con le caratteristiche psicologiche del protagonista. Maurizio ricorda, in alcuni aspetti, Arturo Bandini di Chiedi alla polvere (John Fante), tuttavia il racconto, nel toccare situazioni diverse, finisce per perdere una soddisfacente profondità.
☁☁☁
Gaetano I.
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