Per prima cosa parliamo
dei libri che hai pubblicato:
1-Dove hai preso
ispirazione per le tue storie?
Dovunque, in effetti. L’ultimo, che uscirà tra
qualche giorno, ha come ispirazione il covid, la liberazione di Silvia Romano e
mio nonno, martire di Mauthausen.
Le trame precedenti, i vichinghi sono venuti per
caso, mentre la storia di Lo spazio tra noi è un adattamento di un’idea
che mi frullava in testa da molti anni, un romanzo di fantascienza che poi si è
trasformato nel fantasy-romance-giallo che è.
2- Quanto c’è di te
stessa in quello che scrivi? C’è qualche aspetto della vita dei personaggi che
si rispecchia nella tua?
Credo che ogni autore metta necessariamente tanto
di sé nelle sue opere, anche inconsciamente. Quando descrivi un personaggio o
un ambiente, è inevitabile farlo secondo le tue attitudini, gusti, idee. Anche
se non le espliciti nel testo, traspaiono.
Il personaggio che mi somiglia di più è Caylin di
Lo spazio tra noi. E’ una nerd fatta e finita, come me, e parla per
citazioni come faccio io. Ha una casa di mille colori, come la mia (ho le porte
e le pareti di colori tutti diversi) e possiede la mia gatta ideale: una
femmina rossa che si chiama Scarlaid, ovvero Rossella in gaelico. Come Rossella
o’Hara.
3- Se dovessi
descrivere i tuoi protagonisti con 3 aggettivi quali sarebbero e perché?
Allora vediamo. Parliamo dell’ultimo, Il buio
della verità
Delclan è anaffettivo, violento e tormentato. E’ il
capo di una cellula che combatte contro il dittatore che governa la sua terra,
ha vissuto praticamente sempre in clandestinità e le sue mani sono rosse per il
sangue che ha versato. Ha sensi di colpa e incubi per la vita violenta che ha
condotto.
Tayla invece è sagace, empatica e decisa. E’ cresciuta
nella casa del dittatore, suo padre, ma non sa davvero come stanno le cose.
Quando se ne rende conto, prende decisioni difficili molto rapidamente.
4- Se avessi solo due
righe per far innamorare un lettore della tua storia, come la descriveresti?
Il buio della verità è una storia in cui passione e intrigo, lealtà e
tradimento, giustizia e infamia si mescolano, dove la ricerca della libertà si
fonde con le vicende private dei due personaggi principali: Tayla e Declan,
rapita e rapitore, la cui unica possibilità di sopravvivere è quella di essere
leali l’una all’altro.
Sono tre righe… ma devo dire che è una
descrizione che potrebbe valere, con qualche variante, per quasi tutti i miei
libri.
5- Se dovessi scegliere
una canzone che descrive al meglio i tuoi romanzi quale sarebbe e perché?
Ho una vera e propria colonna sonora solo per Lo
spazio tra noi. Si tratta di Love me like you do, a causa del verso
che dice:
You're
the fear, I don't care
'Cause
I've never been so high
Follow
me through the dark
Let me
take you past our satellites
You can
see the world you brought to life
Mi fa pensare a Malcom.
6- Perché hai scelto di pubblicare proprio queste storie?
Le mie storie quando vogliono uscire, non c’è modo
di tenerle dentro. Dentro la testa, intendo. Scalpitano, ci penso di continuo,
le sogno la notte. Un disastro. Alla fine le pubblico come autodifesa: almeno
ricomincio a dormire!
7- Se dovessi pensare
ad un possibile cast per la versione cinematografica di uno dei tuoi romanzi,
chi vorresti ad interpretare i tuoi protagonisti?
Per alcuni romanzi ho scelto accuratamente i
prestavolto, perciò so bene a chi darei la parte…
Liam Lynch di Fino alla fine della mia è quel
figone di Jai Stephen Courtney mentre il suo compagno Daniel Evans è Daniel
Craig. Per questo si chiama Daniel, ho sempre avuto lui davanti agli occhi.
In Lo spazio tra noi, i due protagonisti
sono… be’ Malcom MacDubh teoricamente non si può dire, però è grande, grosso e
rosso, mentre Caylin Cameron è Emilia
Clark (colorata e sgangherata come appare in Io prima di te).
Ma il meglio l’ho dato in The Viking
Chronicles.
Abbiamo:
Ben Dalhahaus as Eric Tjellsen
Mackenzie Mauzy as Alyssa Larssen
Kristina Pimenova as Viki
Tom Hopper as Bjorn
Travis Fimmel (giovane) as Sven Tjellsen
Christopher Mason as Arild Tjellsen
Miranda Otto as la regina Hilìn
Linus
Roache as re Gudhvar
David Mazouz as il principe
Elof
Katheryn Winnick (invecchiata) as
Lynn, la madre di Eric
Thorbjørn Harr as Gunther (il
villain)
Ed ora parliamo un po’ di
te:
8- In quale genere non
ti cimenteresti mai?
Non c’è un genere preciso che non scriverei a
priori. Le mie ispirazioni sono molto indisciplinate, tipo i miei capelli,
perciò non so mai cosa sta per venirmi in mente.
9- Cosa non deve mai
mancare secondo te in un buon libro?
Oh tante cose. Una buona sintassi secondo me è già
metà del lavoro. Leggo più volentieri una storia banalina ma ben scritta che la
miglior trama del mondo scritta male, voi no? Poi ci vuole coerenza e verifica.
Le cose che scrivi, se esistono (tipo una strada, una città, un ristorante, un
monumento) devono essere vere, non realistiche. Vere. Io sono un po’ fanatica
di questo aspetto, lo confesso, ma vado a controllare i dettagli, le piante
stradali e degli autobus, il nome e il menù dei ristoranti, i decorsi delle
malattie che cito, cose del genere. Se invece parliamo di fantasy o
fantascienza, la veridicità ovviamente viene meno, ma bisogna comunque essere
credibili e realistici.
Poi a me piace metterci sempre un po’ d’emozione.
Quella davvero non deve mancare.
10- Come descriveresti
la tua scrittura con 3 aggettivi?
Istintiva, elegante e un po’ ampollosa. Già.
Tendo a essere un filino arzigogolata. E mi piacciono troppo gli avverbi.
Qualcuno di voi magari lo sa!
11- Quale libro ami così
tanto da desiderare di averlo scritto tu?
Solo uno? Diciamo che il libro che amo di più di
solito è quello che sto leggendo… al momento sono in fissa con la serie Strike
di Robert Galbraith (aka J.K.Rowling), che quindi venderei l’anima per aver
scritto io (Dean Winchester, non ascoltarmi. Oppure ascolta e vieni a salvarmi,
vedi tu…). Ma qualche anno fa mi sarei data alle fiamme per la serie Outlander
di Diana Gabaldon, per non parlare di IT e più o meno qualunque cosa sia uscita
dalla penna del Re.
12- Se potessi uscire a
cena con i tuoi autori preferiti, chi inviteresti?
Ovviamente… J.K. Rowling, Diana Gabaldon e
Stephen King.
13- Meglio
self-publishing o con casa editrice?
Posso appellarmi al Quinto Emendamento? :-)
Il discorso qui è lunghetto. Io sono di qua e di
là dalla cattedra in vari modi, riguardo questo argomento. Ho due romanzi in
self, due con c.e. (quasi tre) e sono co-titolare in una piccola (per ora) casa
editrice nuova per la quale ci sono in ballo molti progetti.
Diciamo che se una c.e. è seria e fa il suo
lavoro, è ovviamente preferibile avere a che fare con dei professionisti. Credo
però che ormai siano ben poche quelle non solo che seguono la pubblicazione
come si deve, ma che poi non abbandonano l’autore a se stesso dopo il famoso
click della messa online. Il gran fiorire di autori self si deve, secondo me,
in gran parte a questo. Il self ha comunque tantissimi pregi: ti permette di
mantenere il controllo totale sull’opera, è più ‘agile’, nel senso che
qualunque cosa tu voglia fare (da uno sconto a una fiera) non devi rendere
conto a nessuno, e ovviamente guadagni di più per copia venduta. Tuttavia il
rischio del fai-da-te è sempre dietro l’angolo, e un autore self deve essere anche
preparato a spendere un po’: per l’editing, per la correzione di bozze, la
cover… cose che normalmente una c.e. dovrebbe fare senza costi per lo
scrittore. Quindi non c’è secondo me una risposta buona per tutti. Dipende
dalle attitudini e dai desideri di ognuno.
Dell’editoria a pagamento manco ne prliamo,
giusto?
14- Se potessi vivere
in un libro, quale sceglieresti?
Outlander, di Diana Gabaldon. Quei vestiti, dio!!
E quei maschi!
15- Come ti vedi fra 10
anni?
Tipo J.K. Rowling, solo più famosa. Eh eh eh.
Scherzo. Per come si stanno mettendo le cose, giusto per pensare in grande,
probabilmente potrei somigliare più al signor Arnoldo Mondadori. Bello sognare,
eh?
16- Cosa non troveremo
mai nei tuoi libri?
La violenza romanticizzata. Quelle cose che lui
tira un ceffone, ma poi si pente, poverino, mi ama tanto ed era solo geloso,
perché la sola idea di perdermi gli fa perdere il controllo. E allora lo perdono
perché, insomma, è un uomo, e gli uomini si sa fanno così. Ecco. Glie lo farei
perdere io, il controllo, a quello. E pure i denti.
17- Chi sei quando non
scrivi? Che passioni coltivi oltre alla scrittura?
Quando non scrivo in che senso?
Diciamo che nelle rare pause… sono una come
tante: casa, marito, due figli (uno qui uno a cinquemila km), due gatti.
Combatto con la bilancia, odio fare i mestieri di casa, mi piace il sushi e
sono una nerd e una romantica senza speranza! Sono malata di serie TV ma per
fortuna condivido questa patologia con mio marito, quindi tutto a posto. Da
vecchi, ci troveranno incartapecoriti davanti a Netflix.
18- Hai dei progetti
futuri?
Sempre. In particolar modo legati a Blitos, la
casa editrice di cui sono co-fondatrice. Ci stiamo impegnando molto, non solo
nel lavoro editoriale puro e semplice, ma anche con un progetto sociale ad
ampio respiro che coinvolgerà molti autori, alcuni emergenti altri affermati, e
speriamo possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Un pochino
migliore, un passettino.
19- Esegui dei rituali scaramantici prima di ogni pubblicazione?
Ah ah ah no. Mi toccherebbe divorziare se lo
facessi. Ho sposato un razionalista.
20 - Sogni nel
cassetto?
Sono una scrittrice e un editore, che altro
dovrei sognare? :-)
21- Cosa rappresentano
per te le recensioni?
L’inferno e il paradiso. Le amo e le temo in
egual misura. Un autore è inerme davanti alle recensioni: speri sempre che chi
le fa sia una persona di cuore, anche se il libro non è piaciuto, ma se per caso
non lo è, cosa ci puoi fare? Negli anni ho visto tante di quelle brutture
succedere che non mi sarei mai immaginata nel lontano 2016 quando ho cominciato
a frequentare il mondo editoriale.
Diciamo che una recensione è una linea diretta
coi lettori, che può essere molto gratificante se è bella, molto utile se è bruttina
ma costruttiva, oppure molto ma molto distruttiva se è negativa ma fine a se
stessa o peggio, se è caricata di negatività a bella posta.
In ogni caso, meglio averle che non averle. Perciò
cari lettori, recensite! Per favore! Recensite. E’ un grandissimo aiuto in
termini di visibilità per noi autori.
22- Ascolti mai i
consigli delle altre colleghe?
Sempre! Non è poi detto che li metta sempre in
pratica, perché sono un po’ individualista, però si può stare certi al 100% che
vaglio ogni cosa che mi viene detta con grande attenzione!
23- Associa la tua
personalità ad un piatto
Una bella birra :-) fresca, frizzante e rossa,
come i miei capelli.
24- Hai mai avuto il
blocco della scrittura o della lettura?
Blocco dello scrittore no, ho avuto momenti in
cui scrivevo con più difficoltà ma essere proprio totalmente bloccata non mi è mai
successo. Di solito risolvo scrivendo comunque, alla ‘come viene viene’ perché trovo
più semplice correggere un testo mediocre che aspettare di avere le idee perfettamente
chiare per mettermi alla tastiera, anche perché la chiarezza di idee potrei non
averla mai…
25- Scriveresti mai a
quattro mani? E, se sì, con chi?
Temo di no. Mi piace in linea di massima, ma non sono abbastanza
accomodante, per poter gestire un altro cervello con le sue idee :-) Io scrivo
perché sono egocentrica: mi piace che le cose vadano come dico io. Questo mal
si adatta a una scrittura congiunta…
Andretta Baldanza è nata a Milano in un anno non meglio specificato dello scorso millennio, è laureata in Scienze Politiche e ha lavorato una grande azienda online per un paio di decenni. Ha un marito pignolo, due figli scatenati - di cui uno attualmente distaccato a Dublino - una casa disordinata e due gatti pigri. È appassionata di rugby, sushi, serie televisive e birra. Moglie devota, madre perplessa e massaia francamente imbarazzante, scrive con la passione agitata e disorganizzata di una nerd che ha sempre "16 anni dentro". Pubblicare un romanzo è stato il suo sogno fin da giovanissima. Il suo primo lavoro è la dilogia storica The Vikings Chronicles, cui è seguito un romanzo di generi misti intitolato Lo spazio tra noi e un MM dai toni drammatici, Fino alla fine della mia. Il 5 dicembre uscirà Il buio della verità, di ambientazione distopica, per Blitos Edizioni.
ELENCO PUBBLICAZIONI:
The viking chronicles, l'incontro.
The viking chronicles, l'ascesa
Lo spazio tra noi
Fino alla fine della miaIl buio della verità (5 dec 2021)
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