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venerdì 3 dicembre 2021

Intervista a: Andretta Baldanza

 

 


        



Per prima cosa parliamo dei libri che hai pubblicato:

 

1-Dove hai preso ispirazione per le tue storie?

Dovunque, in effetti. L’ultimo, che uscirà tra qualche giorno, ha come ispirazione il covid, la liberazione di Silvia Romano e mio nonno, martire di Mauthausen.

Le trame precedenti, i vichinghi sono venuti per caso, mentre la storia di Lo spazio tra noi è un adattamento di un’idea che mi frullava in testa da molti anni, un romanzo di fantascienza che poi si è trasformato nel fantasy-romance-giallo che è.

 


2- Quanto c’è di te stessa in quello che scrivi? C’è qualche aspetto della vita dei personaggi che si rispecchia nella tua?

Credo che ogni autore metta necessariamente tanto di sé nelle sue opere, anche inconsciamente. Quando descrivi un personaggio o un ambiente, è inevitabile farlo secondo le tue attitudini, gusti, idee. Anche se non le espliciti nel testo, traspaiono.

Il personaggio che mi somiglia di più è Caylin di Lo spazio tra noi. E’ una nerd fatta e finita, come me, e parla per citazioni come faccio io. Ha una casa di mille colori, come la mia (ho le porte e le pareti di colori tutti diversi) e possiede la mia gatta ideale: una femmina rossa che si chiama Scarlaid, ovvero Rossella in gaelico. Come Rossella o’Hara.

 

3- Se dovessi descrivere i tuoi protagonisti con 3 aggettivi quali sarebbero e perché?

Allora vediamo. Parliamo dell’ultimo, Il buio della verità

Delclan è anaffettivo, violento e tormentato. E’ il capo di una cellula che combatte contro il dittatore che governa la sua terra, ha vissuto praticamente sempre in clandestinità e le sue mani sono rosse per il sangue che ha versato. Ha sensi di colpa e incubi per la vita violenta che ha condotto.

Tayla invece è sagace, empatica e decisa. E’ cresciuta nella casa del dittatore, suo padre, ma non sa davvero come stanno le cose. Quando se ne rende conto, prende decisioni difficili molto rapidamente.

 



4- Se avessi solo due righe per far innamorare un lettore della tua storia, come la descriveresti?

Il buio della verità è una storia in cui passione e intrigo, lealtà e tradimento, giustizia e infamia si mescolano, dove la ricerca della libertà si fonde con le vicende private dei due personaggi principali: Tayla e Declan, rapita e rapitore, la cui unica possibilità di sopravvivere è quella di essere leali l’una all’altro.

Sono tre righe… ma devo dire che è una descrizione che potrebbe valere, con qualche variante, per quasi tutti i miei libri.

 

5- Se dovessi scegliere una canzone che descrive al meglio i tuoi romanzi quale sarebbe e perché?

Ho una vera e propria colonna sonora solo per Lo spazio tra noi. Si tratta di Love me like you do, a causa del verso che dice:

 

You're the fear, I don't care

'Cause I've never been so high

Follow me through the dark

Let me take you past our satellites

You can see the world you brought to life

 

Mi fa pensare a Malcom.

 


6- Perché hai scelto di pubblicare proprio queste storie?

Le mie storie quando vogliono uscire, non c’è modo di tenerle dentro. Dentro la testa, intendo. Scalpitano, ci penso di continuo, le sogno la notte. Un disastro. Alla fine le pubblico come autodifesa: almeno ricomincio a dormire!

 


7- Se dovessi pensare ad un possibile cast per la versione cinematografica di uno dei tuoi romanzi, chi vorresti ad interpretare i tuoi protagonisti?

Per alcuni romanzi ho scelto accuratamente i prestavolto, perciò so bene a chi darei la parte…

Liam Lynch di Fino alla fine della mia è quel figone di Jai Stephen Courtney mentre il suo compagno Daniel Evans è Daniel Craig. Per questo si chiama Daniel, ho sempre avuto lui davanti agli occhi.

In Lo spazio tra noi, i due protagonisti sono… be’ Malcom MacDubh teoricamente non si può dire, però è grande, grosso e rosso,  mentre Caylin Cameron è Emilia Clark (colorata e sgangherata come appare in Io prima di te).

 

Ma il meglio l’ho dato in The Viking Chronicles.

Abbiamo:

 

Ben Dalhahaus as Eric Tjellsen

Mackenzie Mauzy as Alyssa Larssen

Kristina Pimenova as Viki

Tom Hopper as Bjorn

Travis Fimmel (giovane) as Sven Tjellsen

Christopher Mason as Arild Tjellsen

Miranda Otto as la regina Hilìn

Linus Roache as re Gudhvar

David Mazouz as il principe Elof

Katheryn Winnick (invecchiata) as Lynn, la madre di Eric

Thorbjørn Harr as Gunther (il villain)

 


 

Ed ora parliamo un po’ di te:

8- In quale genere non ti cimenteresti mai?

Non c’è un genere preciso che non scriverei a priori. Le mie ispirazioni sono molto indisciplinate, tipo i miei capelli, perciò non so mai cosa sta per venirmi in mente.

 

9- Cosa non deve mai mancare secondo te in un buon libro?

Oh tante cose. Una buona sintassi secondo me è già metà del lavoro. Leggo più volentieri una storia banalina ma ben scritta che la miglior trama del mondo scritta male, voi no? Poi ci vuole coerenza e verifica. Le cose che scrivi, se esistono (tipo una strada, una città, un ristorante, un monumento) devono essere vere, non realistiche. Vere. Io sono un po’ fanatica di questo aspetto, lo confesso, ma vado a controllare i dettagli, le piante stradali e degli autobus, il nome e il menù dei ristoranti, i decorsi delle malattie che cito, cose del genere. Se invece parliamo di fantasy o fantascienza, la veridicità ovviamente viene meno, ma bisogna comunque essere credibili e realistici.

Poi a me piace metterci sempre un po’ d’emozione. Quella davvero non deve mancare.

 

10- Come descriveresti la tua scrittura con 3 aggettivi?

Istintiva, elegante e un po’ ampollosa. Già. Tendo a essere un filino arzigogolata. E mi piacciono troppo gli avverbi. Qualcuno di voi magari lo sa!

 


11- Quale libro ami così tanto da desiderare di averlo scritto tu?

Solo uno? Diciamo che il libro che amo di più di solito è quello che sto leggendo… al momento sono in fissa con la serie Strike di Robert Galbraith (aka J.K.Rowling), che quindi venderei l’anima per aver scritto io (Dean Winchester, non ascoltarmi. Oppure ascolta e vieni a salvarmi, vedi tu…). Ma qualche anno fa mi sarei data alle fiamme per la serie Outlander di Diana Gabaldon, per non parlare di IT e più o meno qualunque cosa sia uscita dalla penna del Re.

 

12- Se potessi uscire a cena con i tuoi autori preferiti, chi inviteresti?

Ovviamente… J.K. Rowling, Diana Gabaldon e Stephen King.

 


13- Meglio self-publishing o con casa editrice?

Posso appellarmi al Quinto Emendamento? :-)

Il discorso qui è lunghetto. Io sono di qua e di là dalla cattedra in vari modi, riguardo questo argomento. Ho due romanzi in self, due con c.e. (quasi tre) e sono co-titolare in una piccola (per ora) casa editrice nuova per la quale ci sono in ballo molti progetti.

Diciamo che se una c.e. è seria e fa il suo lavoro, è ovviamente preferibile avere a che fare con dei professionisti. Credo però che ormai siano ben poche quelle non solo che seguono la pubblicazione come si deve, ma che poi non abbandonano l’autore a se stesso dopo il famoso click della messa online. Il gran fiorire di autori self si deve, secondo me, in gran parte a questo. Il self ha comunque tantissimi pregi: ti permette di mantenere il controllo totale sull’opera, è più ‘agile’, nel senso che qualunque cosa tu voglia fare (da uno sconto a una fiera) non devi rendere conto a nessuno, e ovviamente guadagni di più per copia venduta. Tuttavia il rischio del fai-da-te è sempre dietro l’angolo, e un autore self deve essere anche preparato a spendere un po’: per l’editing, per la correzione di bozze, la cover… cose che normalmente una c.e. dovrebbe fare senza costi per lo scrittore. Quindi non c’è secondo me una risposta buona per tutti. Dipende dalle attitudini e dai desideri di ognuno.

Dell’editoria a pagamento manco ne prliamo, giusto?

 

14- Se potessi vivere in un libro, quale sceglieresti?

Outlander, di Diana Gabaldon. Quei vestiti, dio!! E quei maschi!

 


15- Come ti vedi fra 10 anni?

Tipo J.K. Rowling, solo più famosa. Eh eh eh. Scherzo. Per come si stanno mettendo le cose, giusto per pensare in grande, probabilmente potrei somigliare più al signor Arnoldo Mondadori. Bello sognare, eh?

 

16- Cosa non troveremo mai nei tuoi libri?

La violenza romanticizzata. Quelle cose che lui tira un ceffone, ma poi si pente, poverino, mi ama tanto ed era solo geloso, perché la sola idea di perdermi gli fa perdere il controllo. E allora lo perdono perché, insomma, è un uomo, e gli uomini si sa fanno così. Ecco. Glie lo farei perdere io, il controllo, a quello. E pure i denti.

 

17- Chi sei quando non scrivi? Che passioni coltivi oltre alla scrittura?

Quando non scrivo in che senso?

Diciamo che nelle rare pause… sono una come tante: casa, marito, due figli (uno qui uno a cinquemila km), due gatti. Combatto con la bilancia, odio fare i mestieri di casa, mi piace il sushi e sono una nerd e una romantica senza speranza! Sono malata di serie TV ma per fortuna condivido questa patologia con mio marito, quindi tutto a posto. Da vecchi, ci troveranno incartapecoriti davanti a Netflix.

 

18- Hai dei progetti futuri?

Sempre. In particolar modo legati a Blitos, la casa editrice di cui sono co-fondatrice. Ci stiamo impegnando molto, non solo nel lavoro editoriale puro e semplice, ma anche con un progetto sociale ad ampio respiro che coinvolgerà molti autori, alcuni emergenti altri affermati, e speriamo possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Un pochino migliore, un passettino.

 


19- Esegui dei rituali scaramantici prima di ogni pubblicazione?

Ah ah ah no. Mi toccherebbe divorziare se lo facessi. Ho sposato un razionalista.

 

20 - Sogni nel cassetto?

Sono una scrittrice e un editore, che altro dovrei sognare? :-)

 


21- Cosa rappresentano per te le recensioni?

L’inferno e il paradiso. Le amo e le temo in egual misura. Un autore è inerme davanti alle recensioni: speri sempre che chi le fa sia una persona di cuore, anche se il libro non è piaciuto, ma se per caso non lo è, cosa ci puoi fare? Negli anni ho visto tante di quelle brutture succedere che non mi sarei mai immaginata nel lontano 2016 quando ho cominciato a frequentare il mondo editoriale.

Diciamo che una recensione è una linea diretta coi lettori, che può essere molto gratificante se è bella, molto utile se è bruttina ma costruttiva, oppure molto ma molto distruttiva se è negativa ma fine a se stessa o peggio, se è caricata di negatività a bella posta.

In ogni caso, meglio averle che non averle. Perciò cari lettori, recensite! Per favore! Recensite. E’ un grandissimo aiuto in termini di visibilità per noi autori.

 

22- Ascolti mai i consigli delle altre colleghe?

Sempre! Non è poi detto che li metta sempre in pratica, perché sono un po’ individualista, però si può stare certi al 100% che vaglio ogni cosa che mi viene detta con grande attenzione!

 


23- Associa la tua personalità ad un piatto

Una bella birra :-) fresca, frizzante e rossa, come i miei capelli.

 

24- Hai mai avuto il blocco della scrittura o della lettura?

Blocco dello scrittore no, ho avuto momenti in cui scrivevo con più difficoltà ma essere proprio totalmente bloccata non mi è mai successo. Di solito risolvo scrivendo comunque, alla ‘come viene viene’ perché trovo più semplice correggere un testo mediocre che aspettare di avere le idee perfettamente chiare per mettermi alla tastiera, anche perché la chiarezza di idee potrei non averla mai…

 


25- Scriveresti mai a quattro mani? E, se sì, con chi?

Temo di no. Mi piace in linea di massima, ma non sono abbastanza accomodante, per poter gestire un altro cervello con le sue idee :-) Io scrivo perché sono egocentrica: mi piace che le cose vadano come dico io. Questo mal si adatta a una scrittura congiunta…




Biografia:

Andretta Baldanza è nata a Milano in un anno non meglio specificato dello scorso millennio, è laureata in Scienze Politiche e ha lavorato una grande azienda online per un paio di decenni. Ha un marito pignolo, due figli scatenati - di cui uno attualmente distaccato a Dublino - una casa disordinata e due gatti pigri. È appassionata di rugby, sushi, serie televisive e birra. Moglie devota, madre perplessa e massaia francamente imbarazzante, scrive con la passione agitata e disorganizzata di una nerd che ha sempre "16 anni dentro". Pubblicare un romanzo è stato il suo sogno fin da giovanissima. Il suo primo lavoro è la dilogia storica The Vikings Chronicles, cui è seguito un romanzo di generi misti intitolato Lo spazio tra noi e un MM dai toni drammatici, Fino alla fine della mia. Il 5 dicembre uscirà  Il buio della verità, di ambientazione distopica, per Blitos Edizioni.



ELENCO PUBBLICAZIONI:

The viking chronicles, l'incontro.

The viking chronicles, l'ascesa

Lo spazio tra noi

Fino alla fine della mia

Il buio della verità (5 dec 2021)

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