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sabato 16 aprile 2022

Recensione per Miranda Dickinson

 






A volte il destino ci mette le zampine...

Lachlan Wallace è bloccato in casa da quando un incidente d’auto ha interrotto la sua carriera militare. Davanti a lui ci sono ancora mesi di fisioterapia e la sola compagnia su cui può contare è quella del suo cane e del suo gatto. La finestra è l’unico spiraglio su un mondo che sembra essersi dimenticato di lui. Una sera, la sua attenzione viene calamitata da un bellissimo vaso di fiori, poggiato sul davanzale dell’appartamento di fronte. Quei colori sembrano risvegliare qualcosa in lui, al punto che Lachlan decide di attaccare sul vetro un cartello con un messaggio rivolto verso l’esterno. Bethan Gwynne è arrivata da poco in città. Sta lentamente ricostruendo la sua vita, occupandosi del figlio Noah, ma la solitudine è un peso difficile da accettare. Spesso guarda fuori dalla finestra per distrarsi ed è così che nota lo splendido gatto nell’appartamento di fronte. E anche una mano che lo accarezza... Poi un giorno vede un messaggio che sembra essere rivolto proprio a lei: «Come si chiamano quei fiori?». Lachlan e Bethan ancora non lo sanno, ma il destino potrebbe avere in serbo per loro una nuova occasione di felicità.



La mia opinione: 

Ben ritrovate carissime lettrici, oggi voglio parlarvi di un romanzo, e ovviamente anche della sua autrice, che mi ha letteralmente stupita e conquistata. Ho accettato di partecipare a questo review tour perché incuriosita dalla trama di Tutta colpa del gatto in cui i due protagonisti hanno uno scambio “epistolare” alquanto insolito. Tutto avviene in modo in maniera molto originale: i due si scambiano messaggi attaccandoli con l’adesivo alla finestra (sono dirimpettai) in modo da leggerli l’un l’altra. Tutto comincia dalla curiosità che ha Bethan di conoscere il nome del gatto che vede sul davanzale di fronte. Questi messaggi innocenti e scherzosi iniziano molto presto ad essere il perno delle giornate per entrambi. Il motivo per sorridere e per rialzarsi dopo una batosta, un modo per affrontare meglio le dure giornate che entrambi stanno vivendo. Bethan è una giovane madre single che è stata già tradita e provata dalla vita. Lei affronta la vita con coraggio e determinazione. Ha un figlio di quasi tre anni che è tutto il suo mondo e non può permettersi di deprimersi. Lachlan sta attraversando un periodo buio di dolore e di rinuncia: dopo il brutto incidente ha perso l’integrità del suo corpo, cosa essenziale per un militare in carriera, non può più muoversi come vorrebbe senza provare dolore. Sta facendo fisioterapia per riacquistare l’uso della gamba ma nel percorso di recupero è continuamente distratto da un suo commilitone, che lui credeva suo amico, che continua a visitarlo e con fare minatorio gli chiede di mantenere un patto che secondo lui c’è tra loro. Entrambi i protagonisti devono affrontare la tempesta prima di riuscire a rialzarsi, camminare sulle proprie gambe (perdonatemi la metafora) e finalmente guardare l’arcobaleno.


                     «Vivi come se la vita fosse stata creata per te » 

                                           Maya Angelou


Ho trovato questo romanzo molto ben scritto e tradotto. La scrittura della Dickinson è scorrevole e molto leggera. 

Consiglio questo libro a tutte le persone che vogliono trovare un po’ di ottimismo, positività nel mondo circostante. 

🌈🌈🌈🌈🌈

Sonia



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