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giovedì 27 aprile 2017

Mirela Minkova & Cristina Silvestri

Buongiorno sognatori!
Oggi lo staff di Il mondo delle sognatrici vi presenta Mirela Minkova e Cristina Silvestri, autici di D'Ark, attraverso una breve intervista.

Ciao ragazze,benvenute nel nostro blog! Ci definiamo come delle sognatrici e allo stesso modo chiamiamo i nostri lettori. Vi considerate delle sognatrici? 

 Cristina – Ciao! Grazie a voi per averci invitate! Per rispondere alla domanda direi di sì, mi considero una sognatrice su qualunque fronte, che sia la scrittura o semplicemente la ricerca di un’avventura.
Mirela - Ciao, grazie di averci invitate! Allora direi che nel mio caso è un po' una via di mezzo. Diciamo che tutti siamo un po' sognatori, perché tutti vorremmo arrivare da qualche parte, fare qualcosa. Quindi direi di sì, dal punto di vista di cose che vorrei fare lo sono. Per esempio vorrei girare il mondo quando ne ho l’opportunità, far conoscere la nostra trilogia a un pubblico più vasto perché il messaggio che vorremmo mandare conta molto per me, essere capace di cantare (questo più che un sogno, lo chiamo utopia perché davvero sono molto stonata). E poi se nell’ essere sognatore s’include anche meravigliarsi ancora delle cose che ci circondano, allora lo sono. Per la realtà di tutti i giorni invece, tendo ad essere realista, forse persino un po' pessimista.

Essere uno scrittore può essere difficile, quali difficoltà avete incontrato? E’ stato difficile trovare una casa editrice?

Cristina – Sì e No! Essere scrittore diventa difficile se non hai niente di cui parlare, nessuna idea da proporre e soprattutto poca fantasia. Certo non è un lavoro facile perché devi essere ben conscio degli ostacoli che si possono presentare come lavorare a quattro mani, come costruire storia e personaggi, stare attento alla sintassi, ma soprattutto far sì che il romanzo attiri il lettore. Noi ancora non collaboriamo con nessuna casa editrice. Siamo self-publish grazie a Streetlib.
Mirela - Abbiamo sfortunatamente incontrate varie difficoltà nel trovare una casa editrice perciò alla fine abbiamo optato per il self-publishing che ci ha permesso di mettere il nostro libro in vendita in formato Ebook. Per il resto, se si hanno le idee, le difficoltà che si incontrano sono maggiormente di tipo logico, nel senso che bisogna prestare molta attenzione affinché tutto sia coerente e logico, la storia, i personaggi e cosi via.

 Lavorare in gruppo non è facile. Perché avete intrapreso questo progetto in coppia e quali difficoltà avete trovato? 

Cristina – Come dicevo precedentemente questa è una difficoltà che si può incontrare se si scrive a quattro mani un romanzo, ma diciamo che non è stato il nostro caso, anzi devo dire che ci siamo trovate abbastanza bene in effetti. Noi ci siamo conosciute all’università e se non fosse stato per Mirela non ci sarebbe mai stato nessun romanzo perché l’idea sarà anche partita da me ma è stata lei che mi ha dato il coraggio e la forza di cominciare.
Mirela - Cristina aveva questa idea fantastica che venne fuori un giorno dopo aver parlato di eroi dei fumetti, quindi non potevo non insistere che prendesse vita! Non è stato difficile lavorare in coppia, anzi, direi che nel nostro caso è più semplice, essendo entrambe esordienti. Ci siamo sente date la spinta per andare avanti, per finire il libro, e per costruire la storia e i personaggi, due teste sono decisamente meglio di una, per non parlare quando si tratta di trovare ed eliminare eventuali buchi di trama. Siamo entrambe molto pignole da questo punto di vista.

Come definireste l’altra in ambito professionale e privato?

Cristina – Mirela è una ragazza molto professionale in ambito lavorativo. Certo incontriamo tutti le nostre problematiche data la vita privata che conduciamo (con il lavoro e tutto il resto), ma lei è sempre rimasta fedele ai suoi compiti e ha sempre una gran voglia di mettersi in gioco. E ciò che ho detto in ambito professionale vale anche nella sfera privata. È una buona amica, nonostante la sua pigrizia.
Mirela - Cristina è una ragazza molto determinata, con cui si può parlare di letteralmente tutto, dalle questioni comiche di tutti i giorni ai grandi quesiti filosofici. Ha una grande passione per la giustizia, che credo sia la cosa che in primis ci fece diventare amiche all’università. È seria e professionale, e aggiungerei ha una qualità che oggigiorno difficilmente si trova, e non sempre è considerata qualità, ossia dire le cose come stanno senza peli sulla lingua. E co-scrittrice, non sono pigra, sono diversamente attiva.

Abbiamo parlato delle scrittrici, ora vorremmo conoscere le donne! Chi siete nella vita privata?

Cristina – Diplomata al liceo classico, laureata in Sociologia (3 anni di studi a Scienze per l’investigazione e la sicurezza e 2 anni a Ricerca sociale per la sicurezza interna ed esterna). Sono stata 9 mesi in Inghilterra dopo la laurea, all’Università di Portsmouth. Tornata in Italia mi sono messa subito all’opera per completare e pubblicare il libro online. Adesso intraprendo un tirocinio presso un’azienda privata e nel tempo libro faccio una capatina alla webradio locale e aiuto un’agenzia investigativa romana a farsi un po’ di pubblicità.
Mirela - Io ho fatto il liceo socio-psico-pedagogico, ho la laurea triennale in ''Scienze per l'Investigazione e la Sicurezza''. Sono di origine bulgara ma ho vissuto in Italia per dodici anni, durante i quali mi sono sentita a casa e, in tutta onestà, mi sento decisamente più italiana che bulgara. Mi sono dovuta trasferire in Inghilterra, dove attualmente risiedo, facendo la ragazza alla pari, la cameriera e sto conducendo un Italian Cafè alla biblioteca locale nei sabati. Nel tempo libero mi piace leggere, ascoltare la musica, guardare serie tv e film, uscire anche solo per una passeggiata.

Da bambine c’era chi sognava di fare l’astronauta, chi l’infermiera o la maestra. Chi desideravate diventare da bambine? Avreste mai immaginato di diventare scrittrici?

Cristina – Guarda ti dirò che non è mai stato il mio sogno nel cassetto, ma c’è stato un sogno molto simile a quello dello scrittore Volevo diventare una regista cinematografica, e l’ho voluto praticamente fino a qualche anno fa ma la vita mi ha portato altrove (comunque volevo raccontare qualcosa alle persone). Dunque scrivere per me è un po’ come essere la regista delle mie storie. Ma se avessi potuto scegliere sarei diventata volentieri un supereroe o un pirata
Mirela - Io da bambina, e in realtà per un po' tutta la vita, ho desiderato essere nelle forze dell'ordine, risolvere crimini, possibilmente quelli più intricati. So che non è un sogno particolarmente popolare tra le bambine piccole, ma è sempre stato cosi, ci ho sempre creduto alla giustizia, pur se imperfetta. Sfortunatamente, le vie del destino non mi hanno portato a realizzare quel particolare sogno, ma ciò non significa che ho smesso di crederci. Per quanto riguarda diventare scrittrice, avendo scritto un solo romanzo, non mi ci sento ancora. Tuttavia è una cosa alla quale ci tengo, e alla quale ci avevo pensato per molto tempo prima di incontrare Cristina. Semplicemente non avevo fatto altro che scrivere racconti brevi, di getto, che in retrospettiva, meglio che tengo nascosti al mondo

Avete un modello di riferimento in ambito privato e professionale?

Cristina – Non ne ho uno in effetti. L’unico modello a cui mi ispiro è un modello “utopico” di buon cittadino, quello di essere una persona “civile”, “rispettosa”, “educata” e “onorevole” e credetemi…non è affatto facile in questo mondo prepotente.
Mirela - Come Cristina, nemmeno io ho un modello a cui aspiro, ma più un insieme di valori in cui credo e che cerco di seguire nel mio piccole e per quanto possibile.

Cosa consigliereste ad un aspirante scrittore?
    
Cristina – Consiglierei di leggere soprattutto. Leggere tanto, anche se non è il genere di cui si vuole scrivere. Leggere, leggere, leggere. Fare esperienze del mondo, anche di quelle più semplici. Direi di scrivere…qualunque cosa, anche una pagina al giorno. Scrivere di sentimenti, scrivere della vita, scrivere di ciò che ti appassiona…insomma basta buttare giù un pensiero e piano piano tutto prenderà forma da sé.
Mirela - Consiglierei di buttarsi. Se ha la passione, e un'idea, non dovrebbe perdere tempo e mettersi sotto e provare a scrivere. Non sarà facile, ma troverà il suo modo, quello che funziona per lui/lei. Potrebbe cominciare con un diario personale, racconti brevi, poesie. Qualsiasi cosa si senta di fare. E come ha detto la mia co-writer, definitivamente leggere il più possibile.

Avete di recente pubblicato il primo libro della saga D’Ark. Volete parlarci della saga e dare qualche anticipazione ai nostri lettori?

Cristina – Beh posso solo dire che è un romanzo che va letto con molta attenzione. Ci sono tanti argomenti trattati e all’inizio può disorientare un po’ ma man mano tutto sarà più chiaro. D’Ark parla della vita di tutti i giorni, delle persone che incontriamo per le strade, dello sconosciuto della porta accanto a cui non facciamo caso. Parla di come la società di si sia evoluta al tal punto da diventare la nemica di se stessa e di come l’uomo abbia fatto di tutto pur di preservare quel po’ di potere a discapito di suo fratello. Non abbiamo “inventato” niente dal punto di vista culturale. Tutto ciò che leggerete è uno spunto reale, abbiamo voluto dipingere la realtà così come ci si presenta davanti agli occhi (e ci teniamo a sottolinearlo spesso che questo non è un romanzo distopico). Come piccola anticipazione possiamo solo darvi il titolo del prossimo romanzo, ovvero la Caduta del Re. Speriamo di non aver catturato solo la vostra curiosità ma di avere, ora, la vostra completa attenzione ;)
Mirela - ''Il gioco dell'alfiere'' è un puzzle. Abbiamo cercato di costruire una realtà che rispecchi la nostra, per cui anche la trama stessa è intrecciata e complessa. Abbiamo cercato di essere più verosimili possibili, vogliamo che la storia sia portatrice di un messaggio ben preciso, di valori nei quali entrambe crediamo, ma vogliamo anche che sia coinvolgente, che faccia sorgere quesiti e dubbi, riflessioni. Come anticipazione, oltre al titolo del secondo libro, e al fatto che sia già in lavorazione, posso dire che la situazione si scalda e si complica ancora di più, ci sono conseguenze per le azioni di tutti i personaggi del primo libro, ma non posso dire altro. Spero che, come ha detto Cristina, siamo riuscite a intrigare i lettori e tutti coloro che vorranno leggere il nostro primo libro!



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