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mercoledì 17 maggio 2017

Marika Carrabino
Intervista all'autrice di Respiro ancora

Buon pomeriggio cari sognatori,
oggi vi presentiamo l'autrice del bellissimo romanzo Respiro ancora, recensito dalla nostra Sara https://ilmondodellesognatrici.blogspot.it/2017/04/respiro-ancora-marika-carrabino.html .

1. Da dove nasce la tua passione per la scrittura? Da cosa ti lasci ispirare? 
La mia passione per la scrittura nasce ai tempi delle scuole elementari quando, grazie all'ausilio di una macchina (giocattolo) da scrivere rosa, iniziai a raccontare storie immaginarie che si rifacevano un po' ai personaggi dei testi delle canzoni dello "Zecchino d'Oro." È proseguita poi, durante gli anni dell'adolescenza, con la stesura di una raccolta di poesie ed è infine culminata con la pubblicazione del mio primo romanzo, "Respiro ancora". 
Scrivere mi ha sempre fatto stare bene: mi piace vivere altre vite in altri luoghi, dare voce a personaggi totalmente opposti alla mia indole e sapere che, da qualche parte nel Mondo, la mia storia è esistita. Inoltre apprezzo l'idea che molti lettori possano rispecchiarsi in un determinato personaggio o circostanza, è come se io riuscissi a dar loro conforto, quasi dicendogli:"Ehi tu, visto che non sei il solo/a ad aver vissuto tutto ciò?"
Per quanto riguarda l'ispirazione... bè, solitamente sono le canzoni a farlo: un verso, un ritornello, una melodia o anche solo un semplice titolo... adoro viaggiare con la fantasia, quindi cerco spesso di immaginare chi siano i due sfortunati amanti protagonisti di una struggente canzone d'amore o l'energica ragazzina, tutta pepe, che balla a ritmo di rock un motivetto più movimentato. 

2. Com'è stato il tuo percorso di autrice fino ad oggi? 
Splendido. Ho trovato una casa editrice che mi ha consigliata e supportata, passo passo, durante i mesi della lavorazione del romanzo; riscontrato vivo interesse in tutti i miei amici/parenti per la pubblicazione e, cosa più importante, avuto il piacere di dialogare con alcuni lettori che, dopo aver letto il mio romanzo, si sono complimentati per il lavoro svolto. Molti hanno usato il termine "emozionato" per descrivere il loro stato d'animo durante la lettura e sì... posso dire che non è esistita soddisfazione più grande di questa. Ho deciso anche di mettermi in gioco facendo recensire il mio libro da alcuni blog letterari, e posso dire che le loro accortezze, sia sui punti forti che su quelli che hanno fatto un pò storcere il naso all'interno della storia, mi hanno arricchita e aiutata, spero, ad acquisire maggiore consapevolezza del mio potenziale. Diciamo che, come qualsiasi nuova esperienza in cui ci si imbatte, anche su questa ero partita un pò titubante, ma con il tempo e vedendo soprattutto crescere la cerchia dei lettori, non posso che essere grata a chi mi ha dato il coraggio di mettermi in gioco.

3. Chi è Marika nella vita di tutti i giorni? 
Marika è una donna molto sensibile e, spesso e volentieri, non sa se questa sua caratteristica possa essere un pregio o un difetto. Ama gli animali e, in passato, ha svolto attività come volontaria presso un canile, lo stesso dove ha conosciuto Arturo, il suo splendido cane. Nel tempo libero adora andare in palestra e, ahimè, è parecchio fissata con la cura del corpo e con la scelta di seguire un'alimentazione sana ed equilibrata... mens sana in corpore sano, no?

Adora il trekking, viaggiare e, ovviamente, leggere e scrivere. È anche un'appassionata di serie tv ma purtroppo, ultimamente, ha poco tempo libero a disposizione da poter dedicare a Netflix.
È in procinto di andare a vivere con Lucio, il ragazzo con il quale sta da un anno (e che è stato il suo primo lettore ufficiale!) ed è grazie a lui se "Respiro ancora" ha visto la luce.
Lavora, infine, come educatrice presso una struttura privata del suo paese; adora infatti i bambini e sarebbe suo il sogno di conciliare lavoro e hobby: costruire una bella scuola in mezzo al verde!


4. Quanto incide la natura su ciò che scrivi?
Tanto, come nel caso di "Respiro ancora". Da ragazzina avevo scritto una storia con protagonista quella che avevo chiamato "la Principessa delle Acque", rapita dal suo habitat naturale (uno scoglio) ed incapace di adattarsi alla civiltà e alla stessa vita in città. Anche all'interno della mia raccolta di poesie molte avevano come tema portante la natura; una in particolare descriveva l'attimo in cui un fiore di gelsomino sboccia, paragonando l'apertura dei suoi petali al pianto estenuante di un bambino appena venuto al Mondo. Scrivo di ciò perchè vorrei che il tema "natura" sensibilizzasse il lettore, invitandolo a stoppare un attimo quella che è la sua frenetica vita per permettergli così di guardarsi intorno e rendersi conto di quanto, tutto ciò che ci circonda, sia assolutamente straordinario e sottovalutato.

5. Leggendo il tuo ultimo libro "Respiro ancora"si nota che la natura ti affascina molto, cosa ti piace di più? 
La pace. La natura è pace, è serenità, è vita. Ti soffermi a guardarla (o ad ascoltarla) e ti rendi conto di far parte di un qualcosa di talmente grande e mistico da sembrare quasi impossibile possa esistere. Quanti di noi sono davvero disposti a farlo, in realtà? 
Spesso dimentichiamo di essere solamente "ospiti" di tutto questo splendore che ci circonda, così ci prendiamo il diritto di maltrattarlo o non apprezzarlo; ebbene credo non esista errore più grande. Inoltre è parecchio affascinante soffermarsi a riflettere su come e quanto la Natura abbia il suo corso, le sue cure e le sue ribellioni; le stesse da millenni e le stesse che ci permettono, tutt'oggi, di essere ancora qui. La natura è quindi come un'enorme "casa" capace di abbracciarci, coccolarci e curarci tutti.

6. Quanto conta il dialogo in un romanzo? Che linee guida dovrebbe seguire uno scrittore? 
Per me conta tanto, infatti non riesco proprio ad appassionarmi ad un romanzo dove i dialoghi sono descritti in maniera troppo scarna o elementare. Il dialogo è la parte "viva" di qualsiasi storia, quella che dovrebbe dare un tono ad ogni discussione o riflessione, e se espresso in maniera mono-tematica rischia quasi di far perdere, secondo me, credibilità alla storia. Ammetto di essere io stessa la prima ad emozionarsi, quasi sempre, più per un dialogo che per la descrizione di un determinato avvenimento e se l'autore è anche abbastanza bravo,  mi sembra quasi di riuscire ad immaginare perfino quale tono la discussione possa prendere. Un'altra cosa che non apprezzo sono i dialoghi brevi... ecco, non dico che tra le virgolette debbano essere riportati i versi della Divina Commedia, ma quantomeno una parvenza di dialogo ben sviluppato è sempre ben accetta.
Non credo, infine, esistano delle linee guida specifiche per un autore: semplicemente, permettendomi di dare un consiglio del tutto personale, direi per l'appunto di evitare le rispostine alla "sì" o "no" e di cercare di coinvolgere, anche tramite l'uso delle parole dette dai personaggi, il lettore.

7. Anche te, come Anna, ti rifugi nella natura nei momenti tristi o di riflessione? 
Quando posso sì. Ho la fortuna di abitare in un luogo a pochi passi dal mare e della campagna stessa, quindi non mi è affatto difficile ritagliare piccoli spazi di tempo per cambiare completamente ambiente. Ad essere sincera preferisco, però, passare del tempo all'aperto in momenti felici, come ad esempio durante escursioni organizzate, in gita con gli amici o anche semplicemente per una passeggiata in compagnia del mio cane.

8. Come sei riuscita ad accompagnare la storia e il tema della natura? E' stato spontaneo o hai dovuto rifletterci?
 Diciamo che nel caso di "Respiro ancora" è nata prima l'ambientazione e poi la storia stessa. I luoghi descritti all'interno del romanzo sono stati realmente vissuti, durante la mia infanzia, quindi non mi è stato affatto difficile "render loro giustizia".  Il binomio natura = rinascita è invece arrivato successivamente, man mano che la storia di Anna prendeva vita e forma, ma anche in questo caso è sorto tutto spontaneamente, dato che ho trasmesso alla protagonista le stesse sensazioni e lo stesso amore che io stessa sento per questo ambiente.

9. Come hai scelto la tua cover? Quanto pensi che conti la cover in un romanzo?
 Per la mia cover volevo un'immagine che trasmettesse malinconia ma, al tempo stesso, una punta di positività. Da qui la rappresentazione del profilo della protagonista, con il viso proteso in giù in segno di riflessione/dispiacere e il bagliore di un'alba che, da dietro, la "illumina" verso la luce che la condurrà fuori dalla propria insoddisfazione esistenziale. Per non parlare poi del campo selvaggio a far da sfondo, insomma... io e il grafico della casa editrice non avremmo potuto scegliere di meglio!
La cover, così come il titolo, penso conti molto in un romanzo, sarò però sincera... io vengo attratta molto più da un titolo stuzzicante che da un'immagine ben fatta.

10. Cosa consigli agli aspiranti scritttori? 
Di buttare giù su carta tutte le loro storie e i loro pensieri perchè, credo, non esista cosa più bella che dar sfogo alla propria immaginazione. Di non lasciarsi abbattere dalle critiche negative, servono a crescere e migliorarsi, e allo stesso modo di non montarsi la testa per quelle positive... è brutto vedere autori gasati che si comportano come ragazzini e urlano al Mondo intero il numero di copie vendute o la posizione in classifica del proprio romanzo. Per me questi son dettagli del tutto irrilevanti, ci sta la soddisfazione personale, ovvio, ma credo che la cosa che importi più di tutte sia il riuscire a creare una storia originale e capace di trasmettere emozioni.

11. Progetti futuri? 
Ammetto che non mi dispiacerebbe scrivere il secondo capitolo di "Respiro ancora", già richiesto da molti, ma al momento ho solo un abbozzo di idea sul proseguo della storia che dovrei, in futuro, elaborare con calma. Attualmente sto invece lavorando alla stesura di un secondo romanzo che credo pubblicherò in self, dal titolo provvisorio "In tutti gli sbagli di mia madre". Stavolta il romanzo sarà ambientato ai giorni nostri e in una grande metropoli, niente prati e alberi, purtroppo, ma ve l'ho già detto che adoro vivere molteplici vite diverse dalla mia... no?

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