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lunedì 1 gennaio 2018

Tutto in una notte di Silvia Casini *RECENSIONE*

Buongiorno sognatori,
iniziamo l'anno nuovo con una recensione della nostra collaboratrice Lya. Tutto in una notte è un fantasy in stile paranormal thriller ad opera di Silvia Casini, autrice di:

  • Tutto in una notte;
  • Di magia e di vento.
TramaMaya si risveglia in una stanza d'ospedale. Non ricorda nulla di quello che le è successo nelle ore o nei giorni precedenti, ha perso completamente la cognizione del tempo e dello spazio. Non ricorda nulla neanche di quella maledetta notte e della gita nei dintorni di Sligo, Irlanda, durante la quale sono morti tutti i suoi compagni d’avventura. Per aiutarla a superare il trauma di quella notizia sconvolgente, i genitori decidono di farle cambiare vita trasferendosi a New York. Cosa è successo quella notte? Cosa significano quelle visioni incomprensibili? Perché il ricordo continua a perseguitarla anche a chilometri e a mesi di distanza?


Editore:  Libro/mania (Newton Compton/ De Agostini)


Recensione: La protagonista di questo romanzo fantasy si chiama Maya e ha diciassette anni. La sua vita, sin dalla nascita, si è srotolata nella verde Irlanda, paese con panorami mozzafiato, ma anche di antiche leggende. Maya e le sue amiche Sarah e Kelly adorano raccogliere sassi e quant’altro da offrire alla regina guerriera Maeve e per questo si spingono fino a luoghi che non dovrebbero frequentare, ricchi di miti, sui quali da secoli si narrano storie, e a suoli sacri. Seguendo l’istinto e incuranti dei vari cartelli “vietato entrare”, è proprio durante la perlustrazione di una costruzione diroccata e infestata da spiriti maligni, che le tre ragazze accompagnate da Micheal, un giovane invaghito di Maya, provano sulla propria pelle quanto siano veri quegli ammonimenti. Tutto accade in una notte: qualcosa di sconvolgente, che Maya non ricorda più nel momento in cui si sveglia nel letto dell’ospedale. Di qui ha inizio il suo caos. Nella sua mente si affacciano i panorami bellissimi che spesso ammira, costituiti da prati, boschi, scogliere, mare. Posti in cui si è rifugiata per anni perché nella sperduta contea di Sligo non c’è molto da fare. D’altro canto il suo è un carattere per certi versi chiuso, isolato al mondo. Ma nel suo cervello fluttuano anche figure inquietanti come corvi neri che la invitano a tornare da loro. Allucinazioni sempre più sconvolgenti la aggrediscono, le tolgono il respiro e i genitori corrono ai ripari portandola da medici che fanno una cupa diagnosi: tutte le quelle assurde visioni sono dovute allo stress per la perdita dei suoi amici. Sì, perché Sarah e Kelly quella notte sono morte, mentre di Micheal sono stati ritrovati soltanto gli abiti intrisi di sangue, segno che è stato divorato da qualche animale e l’unica superstite è lei.
Trasferirsi a New York approfittando del nuovo lavoro del padre è la cosa migliore da fare, cambiare aria è sicuramente un modo per ritornare a vivere. Eppure gli incubi continuano, i corvi ripetono il loro gracchiante invito e addirittura Maya inizia a vedere i corpi di ragazze uccise da un serial killer. Per la giovane non c’è pace: un colpo dietro l’altro, un’allucinazione più forte della precedente, tanto da convincersi che sta diventando pazza.

Come poteva continuare a vivere come prima? Il suo equilibrio era stato rotto, e se il caos era il vero padrone del mondo, allora lui ne avrebbe incarnato la vera essenza.

 Attraverso le visioni e gli incubi Maya diventa la testimone degli omicidi di giovani ragazze che frequentavano la stessa scuola in cui si è iscritta a New York. Ma accade un’altra cosa strana: David Campbell, il ragazzo più bello e desiderato della scuola, inizia a corteggiarla, sembra conoscerla anche se non l’ha mai incontrata prima. Qualcosa accomuna i due ragazzi, qualcosa che Maya non comprende e che comunque la lega a lui. Tuttavia, non si fida neppure di David, non osa rivelargli delle sue allucinazioni, sebbene il ragazzo la scopra spesso in trance. Sarà proprio lui ad aiutarla a tornare alla normalità? Perché? Eppure David comprende le sue emozioni perché ne avverte il respiro anche se sono a distanza, riesce a capire da come trattiene il fiato se è tesa, se è serena. Se è innamorata.
Quello che i due giovani non sanno è che il pericolo è proprio dietro alle loro spalle. Il serial killer colpirà ancora e tutto sembra riguardare entrambi, altrimenti perché le amiche Sarah e Kelly, morte, si presentano nelle visioni di Maya tracciando un numero che in determinati tarocchi rappresenta “Il matto”, la stessa figura che il pluriomicida fa ingoiare alle sue vittime prima di morire? È un avvertimento? Maya sa soltanto che le appare in sogno anche una ragazza che è ancora in vita e che le chiede disperatamente di aiutarla.

Passato, presente e futuro saranno tutt’uno.

 L’autrice riempie l’intero romanzo di colpi di scena, di avvenimenti che restano in sospeso e che mi hanno fatto chiedere spesso “perché?” lasciandomi nella confusione. La stessa che prova la protagonista. I capitoli, alcuni molto brevi, appaiono spesso discontinui e in un primo momento ho davvero creduto che fosse stato un errore. E, invece, no. Scene a volte raccapriccianti mi hanno fatto pensare di leggere un libro horror piuttosto che un fantasy, pagine su pagine che ho divorato per scoprire, per capire. Per trovare una spiegazione ai tanti perché che inevitabilmente si affollavano nella mia mente durante la lettura, motivazioni fornite dall’autrice numerosi capitoli dopo, una lunghezza che nel frattempo mi ha riempito di altri mille interrogativi.  L’intero romanzo ha ritmi incalzanti sebbene spesso ci siano sbalzi temporali o le scene si spezzino all’improvviso tanto da non rendere molto fluida la lettura. Mentre Maya vive il presente, di colpo si ritrova nel passato o nel futuro. Ma ogni risposta ai dubbi del lettore è ben congegnata e dipanata soltanto nei capitoli finali.
Proprio questo dover attendere fino alla fine per scoprire il tutto mi ha un po’ lasciato in confusione per tutta la lettura, avrei preferito che qualcosa fosse svelato prima, ma questo è senz’altro un gusto personale. L’autrice di fatto è riuscita a inchiodarmi alle pagine.
Tutto il romanzo è scritto avendo una particolare attenzione all’editing, cosa che ho molto apprezzato. A volte mi sono imbattuta in parole non comuni, che potrebbero risultare di non facile comprensione, ma ciò che non mi permette di gradire nella totalità lo stile dell’autrice è la presenza di lunghi periodi carichi di metafore che rendono troppo ridondante e pesante la lettura fino a far perdere il senso. Ho dovuto rileggere più volte lo stesso stralcio, senza giungere ugualmente alla comprensione completa di ciò che l’autrice intendeva trasmettere, ma questo è forse un mio limite.
Il romanzo di Silvia Casini è complesso, colmo di intrecci, di personaggi, di mistero che il lettore comprende nel finale sorprendente. Un libro che si lascia divorare e che nelle ultime pagine ti lascia a bocca aperta perché nulla è come sembra: è il tempo il padrone di tutto.
Un romanzo autoconclusivo che, tuttavia, mi fa pensare a un possibile sequel. Lo consiglio a chi ama leggere con l’adrenalina a mille.

Voto:

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