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lunedì 9 aprile 2018

Cuore di Neve di Debora Mayfair - Recensione

Buongiorno lettori,
oggi la nostra Lya ci parla di Cuore di Neve di Debora Mayfair, pubblicato con DarkZone Edizioni.

Titolo: Cuore di Neve
Autore: Debora Mayfair
Genere: Paranormal romance
Editore: DZ Edizioni
Pagine: 304
Prezzo: formato cartaceo 14,90 euro formato digitale 2,99 
Trama: Bianca sta finalmente ritrovando il suo equilibrio. Ha chiuso la relazione affettiva con Teo, ma non il suo rapporto con l’uomo, disposto a tutto, anche a mettere a repentaglio la sua vita, per proteggerla. Lui è il suo Cacciatore, lei una Regina degli Spiriti: il legame che li unisce è saldo come l’acciaio. O almeno è quello che credono entrambi. Il ritorno del primo amore di Bianca, Hallbjörn, dall’Islanda, metterà infatti a dura prova non soltanto il rapporto tra lei e Teo, ma anche la salute psichica della ragazza, messa sempre più in crisi dalle frequenti lacune nella sua memoria. Enormi falle nei suoi ricordi le impediscono di rammentare fino in fondo chi lei sia e quale sia il suo ruolo. 
Quello che infatti Bianca non immagina è che gli ingranaggi del Ragnarök, creati da lei stessa in un tempo dimenticato, stanno iniziando a muoversi e incastrarsi a ogni suo passo. Il destino dell’universo è appeso a un filo e alla sua capacità o meno di ricordare... 
Recensione: Bianca è per la gente una ragazza comune poco più che ventenne, anche se in realtà appartiene a un mondo particolare: è, infatti, una Regina degli Spiriti e il suo potere più grande è condurre le persone a fare ciò che desidera, veicolando i loro animi. Tuttavia, la sua vita scorre serena accanto al suo quasi ex ragazzo, con il quale continua a frequentarsi. Ex ragazzo perché di fatto non riescono a stare l’una lontano dall’altro, dando origine a un rapporto particolare. Una scossa a questa routine originale viene data da Hallbjörn, un giovane italo-islandese con cui Bianca ha avuto una relazione cinque anni prima. Björn è anche il fratello gemello di Iris, la ragazza che ospita Bianca in casa da qualche mese, ossia da quando ha deciso di lasciare l’appartamento che condivideva con Matthew, che lei chiama da sempre Teo. Iris, a sua volta in viaggio in Islanda per motivi familiari, però, non c’è e Bianca si ritrova a condividere la casa con il nuovo arrivato, l’aitante oriundo, scatenando la gelosia di Teo. Eppure, un tempo Björn e Bianca sono stati davvero intimi, tanto da farsi tatuare entrambi sull’anulare sinistro una runa che simboleggia “quello che nascerà”. Lui ce l’ha ancora, lei, pur di dimenticarlo, l’ha fatta cancellare con il laser. 
Si snoda così ben presto quasi una storia a triangolo, benché la Regina degli Spiriti non desideri per nulla la vicinanza dell’islandese, forse proprio perché ne subisce il fascino. Dal canto suo anche Matthew non è un ragazzo comune: lui è un Cacciatore, colui che è destinato a proteggere Re e Regine, che ha rinunciato al suo Spirito guida pur di stare accanto a Bianca, eleggendo la sua donna a propria guida. Il suo è un amore intenso, profondo, il legame che lo unisce alla ragazza è indissolubile anche se tutti dicono che un Cacciatore non può amare perché in lui è insito l’odio.
Ma chi minaccia Bianca tanto da essere costantemente protetta sia nella veglia che nel sonno?
Lei ha tanti poteri: sa leggere negli specchi, gestisce la mente delle persone, riesce ad avere delle premonizioni e i suoi sogni sono invasi dagli Incubi, che vogliono distruggerla, farla diventare un Incubo a sua volta affinché possa concretizzarsi la fine del mondo, il Ragnarök.
Riuscirà Teo a difenderla come desidera o avrà bisogno di un aiuto proprio dalla persona che detesta di più? E come potrà Björn intervenire in un “mondo” così diverso?
Di fatto anche lui ha molte cose in comune con Matthew: è un ragazzo particolare, il suo spirito è legato a un lupo, pure lui appartiene al “mondo” di Bianca e Teo, e come il Cacciatore, anche l’islandese è follemente innamorato della bella Regina degli Spiriti. Peccato che la visita notturna degli Incubi tolga ogni volta un pezzo di memoria alla protagonista, che già ha dimenticato molto del suo passato. Per questo non riesce a ricordare bene cosa l’ha legata al Lupo e al Cacciatore, a cosa ha condiviso in modo particolare con quest’ultimo negli ultimi cinque anni.
A suo tempo uno psicoanalista le ha consigliato di affidare a un diario tutte le emozioni e le sensazioni che non riusciva a esprimere neppure a lui (ma come poteva, visto che il suo “mondo” non appartiene al nostro?); si era rivolta allo specialista per dimenticare Björn, per cancellare il profondo amore che l’aveva legata a lui. Oggi i diari, in bella mostra nella libreria di Teo, sono l’unico mezzo per ricordare ciò che è stato, cosa ha fatto, cosa ha condiviso con Björn, ma soprattutto con Matthew.
Pensare che almeno sono rimasti i tuoi diari e le foto a testimonianza della nostra storia mi risolleva il morale, se un giorno non ti ricorderai più di noi, almeno avrai la prova che un tempo siamo esistiti.

Bianca e Matthew sono uniti però da un vincolo speciale, un legame che non piace per nulla a Björn, soprattutto perché nonostante i propri poteri, sembra che la Regina degli Spiriti si appoggi molto al Cacciatore. O lui sta adottando un modo particolare e subdolo affinché la giovane non riesca ad allontanarlo?
Il problema è, tuttavia, un altro: quando la ragazza viene presa dal panico o dal batticuore, viene colpita dal gelo. Il suo cuore diventa di neve, il suo corpo si ghiaccia lentamente. Se questo avvenisse morirebbe, diventando un Incubo e dando origine al Ragnarök. E questo è un aspetto che lascia spesso in sospeso e in ansia il lettore.
Matthew è il Cacciatore, il destinato a difenderla. Il suo amore incondizionato mi ha fatto provare tenerezza, facendomi tifare per lui. Se in principio ho pensato che desiderasse sfruttare il corpo di Bianca per calmare i propri impulsi sessuali, trovandolo antipatico, lentamente è divenuto il mio beniamino. Teo la ama alla follia, ma alcune sue affermazioni fanno tremare chi legge perché sembra che non abbia molto tempo, che i suoi giorni siano contati.
In aiuto al lettore, per fortuna arrivano i diari di Bianca. L’autrice, attraverso questi fonde il passato con il presente, permettendo di comprendere cosa è accaduto prima dell’attacco degli Incubi, di conoscere il vissuto della giovane. E a mio avviso è stata una bella idea.
Il romanzo tiene legati alle pagine quando si vivono i battibecchi tra Björn e Matthew, e quando quest’ultimo delega al suo antagonista la protezione di Bianca. Come è possibile che sia il vichingo l’unico in grado di salvarle i ricordi, che Teo rinunci alla sua amata?
Di fatto non tutto è come sembra. E se Bianca fosse in qualche modo usata, comandata? Se non le fosse consentito di muoversi come vorrebbe?
Con il tempo Matthew è diventato simile alla sua donna, ma qualcosa cambia. E lui è il primo a comprenderlo, nel momento in cui osserva gli occhi di Björn, iridi che si tingono di un colore diverso. Questo è “l’inizio della fine”. Lungo le pagine il lettore ha modo si scoprire qualcosa che non immaginerebbe mai. Il tutto può racchiudersi in ciò che viene detto a Bianca.
Ogni persona è fatta di luci e ombre, sta a te decidere cosa guardare.

Il lettore continua a leggere per scoprire cosa accadrà ancora e a poco a poco si ritrova a un giro di boa. La storia cambia visuale, atmosfera, nonostante i continui attacchi degli Incubi e la estenuante difesa di Bianca.

Una Bianca che ad un certo punto prende cognizione delle proprie capacità, diventa una ragazza determinata a prendere in mano il proprio destino. Una decisione che sembra non includere Björn, che ha lavorato molto, ha sudato per allenarsi e ottenere una preparazione idonea alla sua protezione.
Nonostante l’unione che i due scoprono di avere, un legame profondo fin nelle viscere, l’amore detta di sacrificare i sentimenti a favore della vita. È così che fa fare il cuore quando batte incessantemente per qualcuno, quando pulsa per l’anima gemella.
Björn, Matthew, Bianca. Il triangolo amoroso non ha nulla di losco, di torbido. L’autrice dipana e spiega al meglio l’intensità dei sentimenti che i personaggi provano l’uno per l’altra.
Personalmente questo romanzo mi ha trasmesso due messaggi:
  •      nessuno può legare a sé una persona, l’amore non può e non deve ingannare, altrimenti è puro egoismo travestito
  •      tutti devono poter decidere come muoversi, essere padroni della propria esistenza senza che questo limiti o annulli un sentimento

Il romanzo è disseminato di chicche, di dettagli che ho molto apprezzato, come l’utilizzo dei tatuaggi (ho adorato quello sulla schiena di Matthew e quelli di Bianca, la loro magia). Interessanti i diari della protagonista, che permettono di far camminare il lettore in modo parallelo tra passato e presente.
Ho apprezzato anche il modo in cui l’autrice ha descritto le scene intime tra i protagonisti.
Alcuni aspetti, tuttavia, mi riportano a un déjà-vu come il desiderio di Bianca di rinchiudersi in un castello particolare o ciò che avviene al suo corpo ogni volta che perde i ricordi importanti e questo mi ha fatto un po’ storcere il naso (anche se è un parere strettamente personale). In questo ha perso molto l’originalità, secondo me.
Lo stile dell’autrice è scorrevole, fruibile da tutti e questo è un elemento che ho gradito.
Al di là di queste prime considerazioni, qualcosa non mi è chiaro (o forse non ho compreso io): quali erano gli ingranaggi del Ragnarök creati da Bianca?  Inoltre ritengo che la storia poteva donare molto di più. Di fatto negli ultimi capitoli sono stati inseriti dei personaggi secondari che lentamente ricollegano la loro vita a quelli che il lettore ha già avuto modo di incontrare o conoscere al meglio. L’epilogo che descrive il finale, donando a tutti una giusta collocazione, mi è apparso troppo breve e frettoloso, poco realistico, un aspetto che non è giustificato dal genere di questo romanzo. Sono comunque certa che l’autrice sia riuscita a fare un buon lavoro.

Voto:

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