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domenica 5 agosto 2018

SICE. Le bambole non hanno diritti di Fernando Santini *recensione*

Buon pomeriggio carissimi lettori,
la nostra Marianna (@mariannaloccibooks su Instagram) torna a parlarci di libri con una delle sue ultime letture: SICE. Le bambole non hanno diritti di Fernando Santini.

Titolo: SICE Le bambole non hanno diritti

Autore: Fernando Santini

Casa Editrice: Dark Zone Edizioni

Genere: Thriller

Quarta di copertina
Il Vice Questore Marco Gottardi ha avuto un passato importante nei reparti operativi della Polizia di Stato. Dopo aver vissuto sulla sua pelle la violenza della lotta alla criminalità si è ritirato a gestire un tranquillo commissariato romano. La sua esperienza e la sua capacità di gestione dei propri uomini non possono, però, essere sprecate. È a lui che i vertici del ministero degli Interni affidano il comando di una nuova unità: la Squadra Investigativa Crimini Efferati. La prima indagine in cui la Squadra sarà coinvolta riguarderà la morte di un regista cinematografico, forse collegata all'uccisione di un adolescente il cui corpo, orrendamente torturato, è stato ritrovato alla foce del Tevere. Nel corso della propria azione investigativa, la S.I.C.E. troverà un alleato, anche se non particolarmente gradito al Vice Questore Gottardi: un'organizzazione segreta denominata ARCO, i cui membri hanno deciso che il fine giustifica i mezzi e che quindi si può usare la violenza per far trionfare la giustizia.


Recensione
“Sice. Le bambole non hanno diritti”, è risultato un bel romanzo poliziesco che pone l'accento su fatti incresciosi che, purtroppo, accadono realmente e molto più spesso di quanto possiamo pensare.
La pedopornografia, il traffico di bambini ma sopratutto la grande cattiveria insita nell'animo di certi uomini sono i temi che caratterizzano questo racconto.
Il principale protagonista è il vicequestore Marco Gottardi che, dopo aver lavorato per anni nei reparti operativi come infiltrato nella lotta alla camorra e alla mafia, si ritrova a lavorare in un commissariato romano dove viene convocato dal questore che lo invita a formare e a sovrintendere una squadra speciale, la SICE, Squadra Investigativa Crimini Efferati.
La nuova squadra prende subito il via: subito dopo la sua formazione è infatti chiamata ad indagare su due casi che risultano diversi ma sembrano comunque collegati tra loro. 
I due casi che apparentemente sembrano indipendenti l’uno dall’altro, si riveleranno poi, essere strettamente e crudelmente connessi.
Le indagini condurranno la SICE fino al CIE di Lecce, dove emergeranno verità agghiaccianti ed aberranti, tra le quali la triste tratta di profughi, vittime innocenti di un traffico spregevole al fine economico.
Alla ricerca di verità della Sice si affianca un’organizzazione chiamata ARCO: Azione Repressiva Criminali Omicidi. Questa "squadra" interviene utilizzando tecniche tipiche dei Servizi Segreti ed è composta da ferventi credenti della legge del taglione: individui che credono nella giustizia fai da te e che non rispettano leggi o morali se non quella di render "pan per focaccia" a chi si macchia di crimini efferati...
Da tutto cio si evince che siamo di fronte ad un romanzo forte, crudo e realistico, sopratutto perché ci proietta a nostra insaputa in una storia sconcertante incorniciata da uno scenario che sa di autenticità e che pone l'accento non solo sulle tragiche vicende legate ad organizzazioni malavitose, ma anche e soprattutto al ruolo svolto da grandi Uomini, che svolgono il loro ruolo di difensori della legge con rispetto ed onore, che credono fermamente nel senso della giustizia, mettendo spesso a repentaglio la loro stessa vita per salvare il prossimo, chiunque esso sia.
La narrazione al presente si snoda tra giuste descrizioni, chiare e ben dettagliate, e i dialoghi fluidi che risultano esser l'anima del racconto dando movimento e armonicità a tutta la trama. Le scene descritte sono cariche d'azione, ricche di colpi di scena, avvolte dal mistero e ti pervadono di una costante curiosità di sapere come e perché succedano certi fatti.
Lo stile narrativo utilizzato è coinvolgente, diretto, appropriato al genere poliziesco e si rivolge ad un pubblico adulto in grado di metabolizzare con freddezza le notizie che vengono riportate durante la narrazione poiché consci della veridicità di cio' che viene narrato.
La lettura di questo romanzo porta, inevitabilmente, a riflettere sul senso della giustizia: è sempre giusto rispettare la legge o a volte certi comportamenti richiedono una giustizia violenta? E’ sempre possibile rimanere impassibili di fronte a certe atrocità aspettando il giusto corso della legge e trovare la forza di non cadere nel vortice della vendetta solitaria?
Un romanzo sicuramente da leggere, per riflettere e capire…per porsi quesiti interiori che non sempre hanno delle ovvie risposte.

Voto:

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