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domenica 15 marzo 2020

Recensione Ubi tu di Debora Cumberbatch

Ubi tu 
Debora Cumberbatch



Sinossi
PRIMO VOLUME DELLA DILOGIA LIE DETECTORS
Avevo quindici anni quando Stephen Holland, il più grande esperto al mondo di linguaggio del corpo e di mimica facciale, mi ha salvato la vita.
Con i suoi libri e i suoi studi mi ha permesso di non essere risucchiata dalla spirale di solitudine e inesistenza che era diventata la mia quotidianità e le emozioni si sono così trasformate nel mio rifugio, la mia casa, la mia certezza.
Rappresentano la mia arma: io sono una lie detector.
Scovo la verità scritta sul volto di ogni persona, nei gesti, nei silenzi, nelle contraddizioni.
Sono una macchina della verità: osservo, codifico, interpreto e oggi faccio parte della Holland Investigation Agency per lavorare con lui e aiutarlo a risolvere casi considerati impossibili.
Potete capire la mia delusione quando scopro che il mio eroe è così bello da sembrare una statua greca, ma è come un robot che ha rinunciato a provare qualunque tipo di emozione e non esita un attimo a dirmi che, per via della mia sensibilità, questo lavoro potrebbe schiacciarmi.
Ritiene che la mia umanità possa rendermi debole.
Tuttavia i suoi occhi sembrano parlarmi con un linguaggio che supera le parole, un sussurro di emozioni al di là del tempo, un mistero che esige di essere svelato.
E io mi fido, perché gli occhi non mentono mai: sono frammenti di anima di uno specchio che deve essere ricostruito e che tingono le espressioni facciali di sfumature uniche.
Dovrei stargli lontana, perché uno sguardo non dovrebbe avere tanto potere, ma non voglio.
So che questo è il mio posto. Sono nata per essere qui e ho intenzione di dimostrarlo.
Perché Stephen Holland è anche la prima persona ad avermi vista davvero.
È il mio maledetto evento sincrono.


«Tu sei una maledetta emozione, Megara.» Pare non avermi nemmeno sentita.
«Un’emozione?» domando, perplessa. Sembra quasi un’offesa.
«Sì, l’unica che non riesco a controllare. Rabbia, paura, gioia, tristezza, sorpresa, colpa, vergogna… erano semplici, prevedibili, sistematiche. Ma tu…» scuote la testa, «sei diventata un’emozione, la mia emozione, e non so se riesco a controllarti. Né se lo voglio.»


La mia opinione:
Ben ritrovate care Sognatrici, eccomi a parlarvi di un romanzo che ho letto tutto di un fiato. Una vera bomba. 
Vi avverto però che la storia ha un finale sospeso come tutti i libri in cui nella sinossi c'è scritto primo volume.
Non avevo mai letto niente di questa scrittrice e mi sono ritrovata a dare il mio consenso a partecipare al RP riguardante i suoi libri attratta prima dalla cover di Ubi Tu, poi dal titolo che si rifà ad un'antica formula nuziale latina e mi ha ricordato gli anni ormai trascorsi del liceo. 
Ammetto che sono un po' in imbarazzo perché non posso parlarvi in piena libertà della trama senza incorrere in qualche spoiler. 
Megara è una giovane studiosa di una disciplina che fino a ieri mi era del tutto sconosciuta: lo studio del linguaggio del corpo e della mimica facciale. 
Lei è diventata una Lie Detector, un'esperta di questa disciplina, grazie alla venerazione che nutre sin da ragazzina per Stephen Holland, il massimo esperto mondiale di questa scienza, inutile dirvi che a Londra cercherà con successo di entrare a far parte della sua equipe. 
Oltre ai suoi studi, di Megara sappiamo che ha una famiglia acquisita: due amiche e i loro compagni, famiglia acquisita perché con quella di origine non ha più molti contatti. 
Ha subito un grosso torto da sua madre e sua sorella. Pur amando ancora molto suo padre, lei ha deciso di partire da Napoli, la città dove è nata, e di ricominciare un'altra vita a Londra. 
Fra Megara e Stephen si instaura da subito una forte connessione. Lei è molto attratta da lui, sente che potrebbe insegnargli ancora moltissimo e non riesce a capire come faccia ad essere sempre così freddo e calibrato nonostante trattino a volte casi umani molto particolari. 
All'inizio non sono riuscita a capire bene Megara, poi, un po' alla volta, grazie alla delicatezza descrittiva di Debora mi sono calata nel personaggio: se, grazie ai tuoi studi, hai la capacità di capire cosa pensano le persone, se esse ti stanno mentendo o meno, non è una gran bella cosa. A lungo andare può ripercuotersi sulla tua vita sociale. Lei, grazie ai suoi amici, è riuscita a scendere a compromessi: con loro è se stessa, naturale, serena e rilassata. Stephan al contrario, le appare come se fosse dietro a una vetrata antiproiettile. Un robot, un uomo completamente privo di sentimenti se non per...
Vi piacerebbe saperlo eh?
Ho trovato questa storia molto ben scritta, ci sono delle scene in cui ho sorriso e in altre in cui avrei voluto correre in aiuto della protagonista. Tutto è stato abilmente orchestrato e sapientemente dosato da una narrazione scorrevole. Adesso sono curiosa di leggere il seguito: Ibi Ego, voglio capire come va a finire la vicenda tra questi due.
Seguirò ancora questa giovane scrittrice perché ha dimostrato di avere uno stile unico.
🌈🌈🌈🌈
Sonia
  

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