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sabato 17 aprile 2021

intervista a Dana Porter


 “Biografia di un Vampiro – L’amore”

 




Scheda libro:

·      Titolo: Biografia di un Vampiro – L’amore

·      Autrice: Dana Porter

·      Genere: urban fantasy/paranormal romance

·      Casa editrice: Self publishing (Amazon KDP)

·      Collana: A vampire’s life

·      Volume: primo di una trilogia

·      Pagine: 235

·      Data pubblicazione: 30 marzo 2021

·      Format:

o   ebook (€3,99 – disponibile con Kindle Unlimited)

o   cartaceo (€14,00 circa)

Link Goodreads: Biografia di un Vampiro (L'amore, #1) by Dana Porter | Goodreads

Link acquisto: Biografia di un Vampiro: L'amore (A vampire's life Vol. 1) eBook: Porter, Dana, Modica, Valentina, Popescu, Elena Daniela: Amazon.it: Kindle Store

 

 

Trama:

 

Può l’amore sopravvivere quando il cuore si ferma? Può l’amore restare intatto in un cuore privo di vita? 

 

Nel lontano 1839 nasceva Cedric Howard, tra le vaste campagne del Midwest degli Stati Uniti. Nacque in una famiglia di inservienti e il suo destino sarebbe stato quello di seguirne le orme, se non fosse che il destino spesso segue percorsi alternativi, sconosciuti e incomprensibili. Così, Cedric, invece di rimanere analfabeta e ignorante come i propri genitori, imparò a leggere e scrivere, aiutato da lei: Margaret Lewis.

Cedric e Margaret trascorrevano molto tempo insieme e questo li portò a provare dei sentimenti l’uno per l’altra, sentimenti forti, di amore puro. Amore che, tuttavia, non era loro permesso provare, data l’appartenenza a due ranghi sociali opposti, ma non solo…

Cedric Howard si sentiva fortunato, nonostante tutto, aveva la possibilità di trascorrere tutto il tempo che desiderava insieme alla propria amata, fino al giorno in cui ella gli chiese di allontanarsi. Questo per Cedric significò lasciare tutto ciò che amava e conosceva per procedere verso un ignoto e burrascoso avvenire. Conosceva il mondo soltanto attraverso i libri che leggeva, ma dovette farsi coraggio e intraprendere quel viaggio, un cammino che lo avrebbe condotto su strade tortuose e oscure. Strade senza ritorno, strade che lo avrebbero portato a perdere tutto, ma anche a ritrovare qualcosa.

 

Oggi, Cedric Howard – il vampiro Cedric Howard – ci racconta la sua storia, per mano dell’editore cui ha affidato la stesura dell’autobiografia che state per leggere: Edward Parker.



 

Estratto in copertina:

“Come avrei potuto, da quel momento in poi, guardare quel cielo del colore dei suoi occhi e quel sole che mi ricordava la chioma dorata che ornava il suo capo? Come avrei potuto guardare ancora verso la vita, dal momento che mi sentivo già morto?”

 

Incipit:

Il mio cuore batte solo per te

E questo non lo posso cambiare,

Qui o mille miglia lontano,

Io ti amerò per l’eternità.

 


Estratti:

“La scorsi in lontananza, riconobbi il rumore dei suoi passi leggeri, lo riconoscerei anche oggi, tra mille. Indossava una vestaglia color smeraldo sopra la sua candida veste da notte. I biondi capelli le scendevano sulle spalle avvolte dalla svolazzante seta verdognola in boccoli perfettamente definiti. Si avvicinava con passo deciso ma lento e io fremevo dall'impazienza di rivederla da vicino, di stringerla tra le braccia, di assaporare di nuovo le sue labbra color ciliegia. Cominciai ad avvertire il suo profumo... sapeva di fiori, sapeva di lei, sapeva di puro amore.” (Capitolo 1)

 

“Sussulta appena soltanto nel momento in cui conficco i canini nella sua pelle morbida, ma poi si rilassa e si affida al mio giudizio. Basterebbe così poco... Basterebbe un battito di ciglia o un movimento improvviso a indurmi a portargli via la vita. Mi basterebbe prendere un sorso in più del suo dolce sangue. Mi basterebbe stringere solo un poco il suo collo fragile tra le mani. Mi basterebbe decidere di volerlo fare e per lui sarebbe finita ancor prima di potersi rendere conto, non avrebbe scampo.” (Capitolo 3)

 

 


 Biografia autrice:

 

Dana Porter, appassionata lettrice sin da bambina, ha sempre trovato conforto nella scrittura. Proviene da una famiglia non semplice, ma quando tutto attorno a sé crollava, lei sapeva che il suo amico più fidato era sempre lì ad aspettarla: il libro. A dieci anni vantava già una libreria zeppa di volumi dai generi più disparati, che leggeva e rileggeva in continuazione; fuggiva dal mondo trovando conforto soltanto tra copertine colorate e pagine piene d’inchiostro. Inchiostro che lei stessa usava per riempire decine e decine di pagine di quaderni, scriveva di sé e scriveva per sé. Poi la vita l’ha portata distante, l’ha portata ad abbandonare per un po’ il mondo della letteratura, che avrebbe ripreso a frequentare molti anni più tardi, affamata come non lo era mai stata di lettura. Per puro caso, a quasi ventisette anni, si è imbattuta in un libro che le ha fatto tornare la voglia di scrivere, lo fa ancora per se stessa, ma per la prima volta decide di raccontare una storia diversa dalla propria e scopre che le piace, scopre che far vivere dei personaggi, creare i loro caratteri, dare loro voce le dà ancor più soddisfazione che leggere di personaggi creati da altri.

  Contatti autrice:

Instagram: https://www.instagram.com/danaporterauthor/

Facebook: https://www.facebook.com/danaporterauthor

E-mail: danaporterauthor@gmail.com

  

 

 



Per la nuova rubrica, il salotto virtuale di Sonia e Mymy, oggi abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con Dana Porter.


1.   Dove hai preso ispirazione per le tue storie?

Generalmente è l’ispirazione a trovare me e non io a cercarla, magari guardo un film o leggo un libro e decido di scrivere un determinato tipo di storia. Per quanto riguarda la trilogia “Biografia di un Vampiro”, l’ispirazione è arrivata dopo aver letto “Cime Tempestose” di Emily Brontё. Avevo appena finito di leggere il libro e avevo guardato il film che ne è tratto, restando un po’ delusa da quest’ultimo, così ho preso il portatile e ho scritto il prologo di quella che poi è diventata questa trilogia. Inizialmente doveva essere una storia d’amore molto tormentato, poi si sono aggiunti i vampiri e il sovrannaturale.

2.   Quanto c’è di te stessa in quello che scrivi? C’è qualche aspetto della vita dei personaggi che si rispecchia nella tua?

Sì e no, nel senso che non c’è molto di me in “Biografia di un Vampiro”, però a stesura ultimata mi sono resa conto che le passioni di uno dei personaggi rispecchia molto le mie. Sto parlando di Edward Parker, l’editore che nel romanzo scrive la biografia del protagonista. Ecco, lui è un editore e io sto studiando per diventarlo; Edward è un appassionato di storia e lo sono anch’io, inoltre è profondamente affascinato dal mondo del sovrannaturale e io lo sono senza ombra di dubbio.

3.   Se dovessi descrivere i tuoi protagonisti con 3 aggettivi quali sarebbero e perché?

Allora, qui devo fare una distinzione per quanto riguarda il protagonista: il romanzo si divide tra il racconto della sua vita da umano e il suo presente da vampiro, che lo porta a cambiare carattere per certi versi. Quindi, alla luce di ciò, Cedric Howard da umano è molto testardo, lui si mette in testa di fare una cosa e la deve fare a tutti i costi, non ascolta niente e nessuno, va sempre dritto per la sua strada, anche quando si rende conto di non aver fatto la scelta giusta; è piuttosto ingenuo, nonostante sia molto intelligente, l’amore che prova verso Margaret lo porta a credere a tutto quello che lei gli racconta, ma è ingenuo un po’ in tutto gli aspetti della sua vita, lui si fida del prossimo a prescindere; il terzo aggettivo che lo descrive è viaggiatore, Cedric viaggia moltissimo, inizialmente perché spinto a farlo, però poi non riesce più a smettere e continua a farlo per la sua intera vita umana. Dall’altro canto, il Cedric vampiro cambia molto carattere una volta acquisita l’immortalità. Mantiene il suo essere particolarmente testardo, ma questo lato di sé aumenta considerevolmente; poi diventa crudele in molti modi, nutre poco riguardo per la vita umana; ed è decisamente spietato, se vuole ottenere qualcosa, qualsiasi cosa, usa tutti i mezzi a sua disposizione per farlo, anche se questo significa estrarre i canini, letteralmente.

         Dall’altro lato abbiamo Edward Parker, un’altra figura molto importante in “Biografia di un Vampiro”; lui è l’editore che scrive il racconto di Edward. È un ragazzo piuttosto impacciato e ordinario, ma anche profondamente affascinato dal vampiro con cui si trova a trascorrere molto del suo tempo.

4.   Se avessi solo due righe per far innamorare un lettore della tua storia, come la descriveresti?

“Biografia di un Vampiro” è un fantasy ma non troppo che racconta della tormentata vita di un essere immortale, tra amori impossibili e scoperta del sovrannaturale, il tutto in un’ambiente profondamente gotico.

5.   Se dovessi scegliere una canzone che descrive al meglio i tuoi romanzi quale sarebbe e perché?

“My immortal” di Evanescence perché parla del dolore di un amore non vissuto, esattamente come quello che vede protagonista il mio Cedric.

6.   Perché hai scelto di pubblicare proprio queste storie?

Prima di tutto perché ci sono molto affezionata, ho vissuto insieme ai personaggi di “Biografia di un Vampiro” per un po’ e me li porto dentro come se fossero amici di vecchia data, credo abbiano il diritto di farsi conoscere anche da altri. Poi, la decisione finale, diciamo, è arrivata un po’ spinta dal fatto che ci sono state delle persone che lo hanno letto in anteprima, che si sono affezionate quanto me alla storia e che mi hanno spinta a provare a farla conoscere.

7.   Se dovessi pensare ad un possibile cast per la versione cinematografica di uno dei tuoi romanzi, chi vorresti ad interpretare i tuoi protagonisti?

Per me questa domanda è molto difficile, visti i protagonisti molto particolari. Cedric Howard lo vedrei interpretato da Sam Heughan, dato che Cedric ha i capelli rossi e gli occhi molto chiari, però Cedric è molto più alto. Edward Parker invece si rispecchia molto in Ben Barnes, anche lui ha capelli e occhi neri, inoltre vedrei molto bene Ben Barnes nelle vesti di un giovane ragazzo timido e impacciato. Per Margaret Lewis, invece, vedrei molto bene Candice Accola, sia per la fisicità che per i modi di fare.

8.   In quale genere non ti cimenteresti mai?

Mi piace spaziare molto, in passato ho scritto anche un romanzo rosa e l’inizio di un noir che vorrei portare a termine prima o poi, ma non credo riuscirei mai a scrivere qualcosa che abbia a che fare con la fantascienza. E credo di non essere in grado di scrivere poesie, i versi non fanno proprio per me.

9.   Cosa non deve mai mancare secondo te in un buon libro?

Per considerarlo un buon libro, mi deve appassionare, tenere incollata alle pagine, non deve in nessun modo annoiarmi o farmi desiderare di saltare pagine, però non ti so dire esattamente cosa non deve mancare. Mi appassiono facilmente a molti generi diversi, quindi non c’è un vero e proprio filo conduttore tra i miei libri preferiti: amo “Cime Tempestose” tanto quanto “Intervista col vampiro” e allo stesso modo mi piace “L’avvocato canaglia” e “Il miglio verde”. Però, ecco, quello che non deve mancare è la coerenza: possono anche raccontarmi che gli asini volano e io ci credo pure, basta che ci sia della logica dietro. E un buon editing, un po’ per “deformazione professionale”, tendo a far molto caso ai refusi, che mi distraggono terribilmente dalla lettura.

10.                 Come descriveresti la tua scrittura con tre aggettivi?

Sicuramente immersiva, mi piace isolarmi nel mio mondo e immergermi completamente nella storia che sto scrivendo; impulsiva perché non seguo mai schemi o altro, semplicemente scrivo così come la storia e i personaggi mi si presentano nella mente man mano che la stesura prosegue, ma anche ricercata perché mi piace dedicarmi alla ricerca durante la scrittura, che sia di un lessico più o meno forbito in base alla storia oppure dei luoghi in cui la ambiento, c’è sempre un po’ di ricerca nei miei scritti.

11.                 Quale libro ami così tanto da desiderare di averlo scritto tu?

“Intervista col vampiro” di Anne Rice. Ho molti libri nel cuore, ma questo è quello che più si avvicina al mio stile di scrittura.

12.                 Se potessi uscire a cena con i tuoi autori preferiti, chi inviteresti?

Sarebbe una cena tutta al femminile, con Sophie Hannah, Julia Quinn, Jane Austen e le sorelle Brontё, ma l’ospite d’onore sarebbe Anne Rice.

13.                 Meglio self-publishing o con casa editrice?

Sono scelte e in quanto tali sono tutte rispettabilissime, ma io ho scelto il self-publishing senza nemmeno valutare l’altra opzione per una serie di motivi e non mi sto ancora pentendo della mia decisione. Però non avendo provato entrambe le strade non ti so dire quale sia meglio.

14.                 Se potessi vivere in un libro, quale sceglieresti?

È una scelta davvero ardua, ma se proprio devo, direi che mi piacerebbe passeggiare insieme a Mr. Darcy in “Orgoglio e pregiudizio”.

15.                 Come ti vedi fra 10 anni?

Difficile da dire. Sicuramente ancora con qualche storia in mente, sicuramente ancora appassionata di letteratura e di scrittura, ma spero con qualche libro in più pubblicato sia in vesti di autrice che di editor.

16.                 Cosa non troveremo mai nei tuoi libri?

Nei miei scritti non ci sarà mai nulla di fantascientifico, niente alieni, niente navette spaziali e quant’altro e difficilmente troverete cose semplici, mi piace complicare un po’ tutto, quindi niente storie d’amore con happy ending scontato, insomma, faccio soffrire parecchio i miei poveri personaggi.

17.                 Chi sei quando non scrivi? Che passioni coltivi oltre alla scrittura?

Quando non scrivo sono Daniela, una quasi ventottenne mamma di un meraviglioso bimbo di due anni e mezzo e compagna di un ex-bad boy degno del migliore dei romanzi rosa. Ma sono anche una donna indipendente, forte, che sa cosa vuole nella vita e fa di tutto per ottenerlo; ho anche un caratteraccio difficile da gestire e sono molto schietta e sincera, soprattutto quando farei meglio a mordermi la lingua. Sono un’appassionata di motociclette e motori, infatti in famiglia abbiamo tre moto stradali, ma tra le mie passioni ci sono anche la pesca e la montagna.

18.                 Hai dei progetti futuri?

Sì, prima di tutto la pubblicazione dell’intera trilogia “Biografia di un Vampiro”, di cui ho già le date fissate, quindi è una certezza, non tanto un progetto. Poi sto lavorando a un prossimo romanzo e sto studiando per lavorare nel campo dell’editoria. Al momento ho già editato un romanzo uscito a febbraio scorso e il secondo al quale sto lavorando uscirà a breve, ecco, spero di continuare su questa strada. Chi non ha mai avuto il sogno di fare della propria passione un lavoro? Io sto provando a fare proprio questo.

19.                 Esegui dei rituali scaramantici prima di ogni pubblicazione?

Dei rituali no, ma ho scelto di pubblicare tutti i miei romanzi in una data molto importante per me, il 30 perché è il giorno della nascita di mio figlio.

20.                 Sogni nel cassetto?

Per quanto riguarda l’ambito della letteratura, non direi, li sto pian piano esaudendo tutti i miei sogni nel cassetto, anche se vorrei risvegliarmi una mattina nei panni di una scrittrice di best seller, chi non lo vorrebbe? Tuttavia, non è il mio obbiettivo primario. In ambito privato, sogno di percorrere quella benedetta navata in abito bianco, dopo dodici anni di fidanzamento e un figlio, direi che sarebbe anche l’ora!

21.                 Cosa rappresentano per te le recensioni?

Sono il modo migliore per avere dei feedback dai lettori, alla fine i blogger non sono altro che lettori, persone appassionate di lettura e la maggior parte ha una buona cultura dell’ambito, quindi il loro parere è sempre ben accetto e apprezzato, positivo o negativo che sia. Confido molto nelle recensioni sia per farmi conoscere come autrice e far conoscere il mio romanzo sia per capire se il mio stile di scrittura può o meno essere apprezzato, se ciò che ho scritto può essere visto da chi legge come lo vedo io, se sono stata in grado di trasmettere le emozioni che io stessa ho provato scrivendo.

22.                 Ascolti mai i consigli delle altre colleghe?

Sì e no. Sono molto testarda, esattamente come il protagonista del mio romanzo, quindi tendo a non ascoltare molto quello che mi viene detto o consigliato, questo a primo impatto, poi magari ci ripenso e prendo maggiormente in considerazione i consigli. Tuttavia, devo sempre avere io l’ultima parola su tutto, sono così anche nel privato, brutto vizio, ma ormai fa parte di me.

 


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