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sabato 8 aprile 2017

Oggi la nostra Anna ci espone la sua opinione su Flower di Elizabeth Craft...

Trama: Charlotte vive con la nonna ed è una ragazza con la testa a posto: bravissima a scuola, lavora in un negozio di fiori per pagarsi gli studi. È molto concentrata e non ammette distrazioni, non esce di sera e non accetta inviti dai ragazzi. È ossessionata dal pensiero della madre e della sorella che pensa abbiano sprecato le loro vite alla continua rincorsa dell'amore e del sesso. Charlotte ha promesso a se stessa che non farà la loro fine, non perderà di vista i propri obiettivi per colpa dei ragazzi, per questo studia con estrema dedizione con l'obiettivo di essere ammessa a Stanford. Fino a che, un giorno, nel negozio entra un cliente strano, ombroso ma gentile, un tipo affascinante ed esigente e, all'apparenza, molto ricco. Charlotte fa quell'ultima vendita e all'ora di chiusura torna a casa sicura di non rivederlo mai più... Ma la mattina dopo le viene recapitato un mazzo di fiori bellissimi e costosissimi e scopre che il misterioso cliente si chiama Tate ed è la più famosa pop star del pianeta... e anche se tutto ciò che rappresenta quel ragazzo è distante anni luce dalla vita di Charlotte, la scintilla è scoccata e ora sarà difficile tornare indietro...

Recensione: Oggi vorrei parlarvi di un libro letto recentemente: Flower. E’ stato definito dalla critica come un successo mondiale e, a dirla tutta, aveva tutti i presupposti per essere un romanzo vincente. La prima figura che spicca è Charlotte, la protagonista del racconto: ragazza acqua e sapone e studentessa modello con un’infanzia infelice alle spalle. La ragazza si trova presto da sola con la nonna e la sorella dopo la prematura scomparsa della madre, tossicodipendente e ragazza madre. Charlotte non ha nessun punto di riferimento maschile in quanto non ha mai potuto conoscere il padre. La situazione infelice viene maggiormente accentuata da una sorta di circolo vizioso che contraddistingue le donne della sua famiglia, ovvero essere ragazze madri ed abbandonate dai propri compagni. “Flower” prometteva molto, l’autrice tocca temi molto importanti: la piaga della droga, che inginocchia una giovane madre ad abbandonare le figlie; la difficoltà delle madri single nel crescere i figli da sole; l’allarmante incremento delle gravidanze tra le adolescenti che colpisce gli USA; il riscatto desiderato da Charlotte. Nei primi capitoli, il romanzo è molto buono: Charlotte finalmente diventa più dinamica grazie all’ incontro con un misterioso ragazzo, Tate. In questi primi capitoli la storia era piacevole e più che convincente ma purtroppo i capitoli successivi non sono stati all’ altezza dei precedenti. Charlotte, ragazza acqua e sapone, viene trasformata da Tate, giovane rock star, in una bambola da rotocalco eccessivamente truccata, deturpando la figura aggraziata della nostra eroina.  La ricchezza di Tate (dal punto di vista economico) viene eccessivamente evidenziata, dando così poca giustizia alla famiglia di Charlotte che riesce con grandi difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Un ultimo appunto è per la scarsa conoscenza nell’ ambito dell’educazione sessuale non solo da parte dei giovani ma anche da personaggi maturi come la nonna della protagonista: il rapporto sessuale viene spesso accompagnato dalla certezza di un’ imminente gravidanza, tralasciando l’esistenza di profilattici e altri metodi contraccettivi. Nonostante queste critiche, trovo che Elisabeth Craft abbia talento e , per concludere, spero di leggere presto una sua nuova opera.

Voto: 2 su 5

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