Fuori dalla tela del ragno
Buongiorno lettori!
Oggi la nostra Josephine March ci presenta Fuori dalla tela del ragno!
Titolo: Fuori dalla tela del ragno
Oggi la nostra Josephine March ci presenta Fuori dalla tela del ragno!
Titolo: Fuori dalla tela del ragno
Autrice: Elide Ceragioli
Casa editrice: SENSOINVERSO EDIZIONI
Trama: LA SQUADRA è alla quarta indagine, ma le difficoltà
crescono. Si verifica una serie di omicidi, sparsi per l’Italia, senza un nesso
apparente, accomunati solo dalla “firma” dell’assassino, che etichetta le sue
vittime con una sparachiodi. I problemi personali dei sei ispettori hanno una
parte rilevante nel complicare le cose, ma mentre le questioni private, anche
se a prezzo di sofferenze non trascurabili, si avviano verso traguardi non
scontati, alla soluzione del caso contribuiscono aiuti insperati, ma risolutivi.
Un hacker, un pompiere e una psicologa, ognuno a modo suo, aggiungono tessere
al mosaico che alla fine rivelerà il volto dell’insospettabile serial-killer.
La ragnatela, che sembrava aver irretito LA SQUADRA, si spezza e, come sempre,
a vincere veramente saranno i valori umani che rendono i professionisti
persone, i colleghi amici, i tecnici uomini.LA SQUADRA conclude un suo ciclo: avrà occasione di ricominciare ed offrirci
nuove indagini e avventure intrise di umanità?
Recensione: Questo
giallo è scritto in maniera scorrevole, i suoi pov (punti di vista) corali, alternati
e brevi mettono alla ribalta un tema molto sentito in questi periodi: il
femminicidio, trattandolo in maniera delicata, mai grossolana o superficiale, non
a caso l'autrice è una neuro-psichiatra infantile.
Si
tratta di una storia molto facile da leggere in cui, sebbene troveremo tante
morti, si tratta pur sempre di un giallo, il tema della morte viene sempre
affrontato con rispetto per il lettore, senza indulgere, come sembra essere la moda
corrente, in facili situazioni macabre e a volte di cattivo gusto. La morte
viene descritta con termini, quasi dimessi, di speranza di una vita migliore,
senza porre particolare accento su di essa, quasi come se fosse, ed è questa
infatti una delle parti in cui si vive questa realtà di cui è permeato il
romanzo, una cosa giornaliera e quindi vissuta, se non con serenità, con una
dolorosa accettazione.
La
storia, o per meglio dire i casi con le storie ad essi legati, è costruita
tutt'intorno alla SQUADRA, un gruppo di sei investigatori della Polizia di
Stato che sono stati riuniti e formati per combattere il crimine su tutto il
territorio nazionale.
Fuori
dalla tela del ragno è il quarto libro conclusivo (forse) della serie in cui,
ognuno dei membri della SQUADRA è salito alla ribalta per raccontarci la sua
storia intrecciandola ai casi di cui si stanno occupando.
È il turno delle vicende
di Gabriella Franchi, fiorentina appartenente ad un'antica famiglia
toscana, residente a Genova, trentaquattrenne nubile con due lauree (Giurisprudenza
ed Informatica) e una perfetta conoscenza dell'inglese e il tedesco. Ne
verranno tratteggiate le sue umane fragilità di donna alle prese con un mondo
dalla concretezza molto maschile.
Distrattamente si guardò nello specchio. La perfezione del suo corpo ancora giovane e sodo, le accentuò la tristezza che la telefonata di sua madre e la prospettiva di incontrarla le avevano scatenato. Improvvisamente ricordò una frase: «La bellezza ha bisogno di occhi che la guardano per esistere». Forse era una massima trovata nei cioccolatini o forse era un esempio di filosofia ad alto livello, comunque non c'erano occhi a guardarla e la sua ipotetica bellezza si smarriva nel nulla.
Ed è
anche il turno di Carlo Dallolio, piemontese divorziato, all'apparenza
un uomo bonaccione e distratto ma che sa rivelarsi di una pignoleria quasi
pedante tanto da fargli attribuire dai suoi colleghi il soprannome Dalloliorompicoglionicarlo
Provava un'indicibile sensazione di solitudine, al punto che rimpiangeva persino le telefonate minacciose e sempre foriere di guai di Eliana, la sua ex. Avevano pochi motivi per sentirsi, perché fortunatamente erano riusciti a vendere il loro appartamento, strappando un prezzo che li aveva liberati dall'incubo del mutuo e aveva lasciato loro anche un piccolo guadagno. Per quei tempi di magra era stato davvero un affarone insperato.«Devo avere un attacco di depressione da quarantenne», brontolò, battendo con la punta delle dita sulla pila dei fascicoli, «e certo questa massa di lavoro da burocrate non mi aiuta!»
Le storie personali dei due protagonisti s'intrecciano
sapientemente con i casi di omicidio in varie città italiane di cui la SQUADRA
si sta occupando e che sembrano essere accomunati da un filo conduttore. Mi è
piaciuto molto il modo come l'autrice abbia, molto garbatamente e a tratti
originale, saputo descrivere non solo le dinamiche relazionali di tutti i
membri della SQUADRA ma che sia riuscita ad avvincermi fino alla fine in questa
storia molto ben orchestrata. Mi è venuta voglia di leggerne di più su questa
SQUADRA!
Consiglio di leggere questo libro dopo aver letto i primi tre,
anche se la storia è in completa autonomia, viene
comunque voglia di saperne di più.
Voto: 4 su 5
Grazie della recensione! Assolutamente consona al libro, alla serie e all'autrice.
RispondiEliminaOgni libro di Elide (li ho letti tutti, non solo in gialli) è un' esperienza di vita e un'emozione coinvolgente.
Felici che ti sia piaciuta!
Elimina